Foto di Roberto Monaldo, via LaPresse 

doppia direzione

Pichetto Fratin vuole la linea europea sul price cap, ma sulle rinnovabili la prospettiva è nazionale

Redazione

Il neoministro dell'Energia lavora fianco a fianco con l'ex minsitro della Transizione ecologica, Cingolani, e chiarisce che sul tetto al prezzo del gas ci sarà un accordo in Europa, ma l'Italia introdurrà meccanismi di disaccoppiamento autonomi

La carriera da ministro dell'Energia di Gilberto Pichetto Fratin comincia al Consiglio dei ministri europeo in Lussemburgo. Al suo fianco, l'ex ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ora consulente di governo. Cingolani dovrà fornire un contributo tecnico per mettere in salvo il paese dal punto di vista energetico. Il neoministro spiega al Corriere che al momento i due sono al lavoro sulle priorità e le elenca: "l'aumento dell'estrazione di gas naturale dai giacimenti nazionali, il price cap dinamico a livello europeo, il  disaccoppiamento del prezzo dell’energia da rinnovabili dal prezzo del gas e la messa a punto di una nuova norma sugli extraprofitti". 

 

Pichetto Fratin e Cingolani si stanno muovendo su due piani paralleli, quello nazionale e quello di coordinamento europeo. L'ex ministro è stato nei mesi scorsi un abile tessitore di rapporti europei per il governo Draghi, riuscendo ad ammorbidire le linee più dure di alcuni paesi e a stimolare il dialogo. Ancora, però, sul price cap non c'è nessun accordo, e, solo adesso dopo le tensioni degli ultimi giorni, la Francia di Emmanuel Macron sembra poter andare incontro alla Germania di Olaf Scholz - trincerata all'interno dei suoi confini con la misura da 200 miliardi di aiuto alle famiglie e imprese tedesche - tramite l'introduzione di un "fattore di flessibilità" sull'ipotesi del debito comune. "Ma si stanno facendo passi importanti" chiosa Fratin, e aggiunge: "Sul price cap dinamico c’è il forte sostegno della maggioranza degli stati membri e presto la Commissione presenterà una proposta. In questi giorni le interlocuzioni stanno procedendo, anche con la Germania, in un clima costruttivo". 

 

La linea del ministro dell'Energia, però, è chiara: sarà necessario continuare a portare avanti scelte comuni tra i 27 paesi membri, ma allo stesso tempo non si potranno lesinare le decisioni autonome dell'Italia. Il disaccoppiamento del costo del gas dall'altra energia, già cavallo di battaglia della campagna elettorale di Giorgia Meloni, è un esempio di questo: "Introdurremo meccanismi crescenti di disaccoppiamento sul piano nazionale", sottolinea Fratin. Infatti, gli obiettivi da perseguire sono quelli indicati dal presidente, che ha annunciato il bisogno di produrre più gas nazionale e allo stesso tempo sbloccare i parchi eolici e solari, in merito ai quali, quando era in carica Cingolani, si era già prodotto un decreto sui criteri per individuare le zone idonee. 

E Pichetto Fratin conferma: "Sono al lavoro proprio su questo, si sta valutando quali sono le misure più idonee e i provvedimenti da adottare per velocizzare le procedure. Non tutto si può fare con un semplice decreto ministeriale, serviranno anche norme di legge, ma intendo fare il prima possibile". 

 

La questione del gas per l'inverno sembra inoltre essere risolta. L'ex ministro, durante il mandato, aveva più volte chiarito come le riserve di gas per il nostro paese fossero già pienamente assicurate e Fratin conferma: "Gli stoccaggi sono oltre il 90 per cento. Ma dobbiamo pensare anche al dopo, andando avanti, a livello europeo, con la diversificazione degli approvvigionamenti e la riduzione dei consumi".

Di più su questi argomenti: