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L'ultima scissione

Ecco come cambia il Parlamento dopo lo strappo di Di Maio. Tutti i numeri

Filippo Passeri

Il ministro degli Esteri è solo l'ultimo in ordine di tempo, nell'attuale legislatura, a scindersi e creare un nuovo gruppo parlamentare. La fuoriuscita grillina costa al movimento il primato nell'emiciclo in favore della Lega

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Alla fine, la stella è caduta: Luigi Di Maio ha annunciato la scissione dal Movimento 5 stelle per divergenze di vedute divenute ormai insostenibili. Insieme per il futuro è il gruppo parlamentare che nasce dalle macerie del terremoto interno ai pentastellati di cui faranno parte, insieme al ministro degli Esteri, sessanta tra deputati e senatori che fuoriescono dal Movimento. A causa dei transfughi il M5s perde il primato in Parlamento a favore delle Lega, passando da 155 a 104 deputati e da 72 a 61 senatori.

 

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Nell’attuale legislatura, che ha avuto inizio il 23 marzo 2018, quella di Di Maio è solo l’ultima di una serie di scissioni che l’hanno contraddistinta: Alternativa c’è, Coraggio Italia, Italia viva, Azione, Italexit e da ultimo Insieme per il futuro, sono alcuni dei gruppi parlamentari che sono nati dalle costole dei partiti. I transfughi dell’attuale legislatura, a febbraio del 2022, erano 214: 143 deputati e 71 senatori. Molti però, non hanno fatto un solo cambio, ma sono saltati da un gruppo all’altro: 304 in tutto i passaggi dall’inizio della XVIII legislatura, con una media di circa sei al mese. Numeri non da record se si considera che nel corso della precedente legislatura (2013-2018) furono di più sia i cambi di gruppo (569), sia i parlamentari coinvolti (348). Deputati e senatori una volta eletti e dopo aver aderito a un gruppo, sono liberi di uscirvi, in assenza di vincoli di mandato. E possono cambiare gruppo nel corso della legislatura, anche più volte. Come molti fanno.

Chi ha risentito di più dei cambi di casacca in questa legislatura

Chi ha risentito di più del fenomeno dei cambi di casacca è senza dubbio il Movimento 5 stelle. Entrato in Parlamento nel 2018 come prima forza, conquistando ben 333 seggi, oggi non solo si ritrova secondo partito, ma i parlamentari si sono dimezzati rispetto a quattro anni fa. Prendendo i dati Youtrend che si riferiscono alla Camera dei deputati, per esempio, a inizio legislatura gli iscritti al gruppo M5s erano 222. Oggi sono solo 104: 51 sono in Insieme per il futuro come detto, 40 nel Misto, 17 nel centrodestra, quattro nel PD, due in ItaliaViva e uno in Leu. I restanti tre non sono più in carica. Insomma, quella dimaiana è solo l’ultima coltellata a un movimento già dissanguato da diverse vicissitudini (una su tutte l’adesione al governo Draghi) e si inserisce nel solco di un tracciato già ben scavato da diversi parlamentari in questa legislatura.

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