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Dai vaccini a Putin. L’agenda della responsabilità si sposta a sinistra

Claudio Cerasa

Pandemia e guerra in Ucraina dimostrano che la destra a livello internazionale sta perdendo la sua egemonia su sicurezza e libertà

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Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, lo ha definito un criminale di guerra e ha scelto di sospendere ogni importazione di gas e di petrolio dalla Russia. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per combattere colui che “in guerra sta commettendo crimini”, ha rotto lo storico tabù delle armi nel suo partito, l’Spd, aumentando di 1,3 miliardi gli investimenti militari della Germania. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, leader dei socialisti, ha detto a sua volta che Putin ha trasformato la Russia in un regime e che il dittatore russo ha invaso l’Ucraina perché considera la democrazia come una minaccia per il suo paese. Il leader dell’opposizione inglese, Keir Starmer, nonostante la presenza nel suo paese di un primo ministro non tenero con il presidente russo che ha definito Putin un nuovo Hitler, ha chiesto al governo britannico di “aumentare” le sanzioni contro la Russia per “paralizzare” la sua capacità di funzionare come paese. Il leader di uno dei principali partiti italiani, Enrico Letta, segretario del Pd, ha fatto lo stesso, ha indirettamente definito Putin un terrorista paragonando all’11 settembre la sua azione in Ucraina, ha applaudito ieri il presidente del Consiglio italiano che ha paragonato Putin a Hitler e Mussolini, ha chiesto al governo di cui il suo partito fa parte di bloccare ogni esportazione di gas e di petrolio dalla Russia e ha attaccato i pacifisti all’amatriciana affermando che il suo partito farà di tutto per evitare che l’Europa possa presentarsi di fronte alla mattanza in Ucraina con un approccio simile a quello avuto dai Caschi blu a Srebrenica: “Gente che si gira dall’altro lato mentre c’è un massacro”.

Questo piccolo, importante e non esaustivo elenco di condanne arrivate negli ultimi giorni da alcuni tra i più importanti leader politici dell’occidente contiene un filo conduttore forse non sufficientemente valorizzato nel corso dell’ultimo mese di guerra. E quel filo conduttore è insieme interessante e sorprendente e coincide con una gustosa verità: il motore occidentale della reazione contro la Russia è un motore che si trova più negli abitacoli della sinistra che negli abitacoli della destra. E se si somma la predisposizione non scontata da parte delle sinistre riformiste a mettere in campo ogni opzione possibile per difendere le democrazie liberali dall’aggressione dei dittatori con l’attitudine positiva mostrata dalle sinistre riformiste durante l’emergenza pandemica sul terreno della promozione dei vaccini ci si troverà di fronte a una domanda non scontata: in questi anni c’è stato un progressivo spostamento a sinistra della politica della responsabilità?

Per rispondere a questa domanda ci sono almeno due temi che meritano di essere messi a fuoco. Il primo tema riguarda un naturale allineamento: negli ultimi anni i progressisti europei hanno tentato in tutti i modi di fare dell’Unione europea un argine imprescindibile contro i vecchi e nuovi nazionalismi e di fronte a una conclamata aggressione da parte di un regime autoritario ai danni di una democrazia più debole alle porte dell’Unione europea abbracciare la resistenza anti Putin non poteva che essere una decisione naturale, anche a costo di rimettere in discussione il proprio rapporto con le armi.

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Il secondo tema, più doloroso per la destra, riguarda un altro allineamento naturale con cui in queste ore hanno fatto i conti le destre di tutta Europa. Mosca, negli ultimi anni, è stata la capitale mondiale del sovranismo, la nuova centrale della destra radicale, e la destra nazionalista ha usato la propaganda di Putin per giustificare ogni “ismo” estremista: complottismo, antioccidentalismo, antiglobalismo, antimodernismo, populismo, nazionalismo. Di fronte all’aggressione della Russia, la sinistra si scopre più forte, la destra si ritrova in mutande e gli elettori conservatori sconsolati si chiedono come sia stato possibile che la destra si sia fatta scippare dalla sinistra le grandi battaglie del presente a tutela della nostra sicurezza e della nostra libertà.

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