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Ecco chi sceglierà il presidente. Le forze in campo nella corsa al Colle

Enrico Cicchetti

Come si elegge il capo dello stato e come si vota in tempo di pandemia. Tra quali forze politiche si gioca la corsa al Quirinale. Per ora nessuna combinazione vince di sicuro

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Il mandato di Sergio Mattarella termina il 3 febbraio 2022 e l'appuntamento per nominare il nuovo capo dello stato è fissato per il 24 gennaio (la prima "chiama" sarà alle tre di pomeriggio). Gli scrutini saranno "diluiti": a causa della pandemia di Sars-cov-2, per questa volta gli elettori saranno chiamati a rotazione, per fasce orarie in base all’ordine alfabetico, in modo da minimizzare i rischi di contagio. Insomma, si vota e via: gli elettori potranno restare in aula in 200 al massimo e sono invitati a non sostare.

 

Come si elegge il presidente della Repubblica

Ripasso generale. In base all’articolo 83 della Costituzione, il capo dello stato viene eletto dal Parlamento in seduta comune (si riuniscono i membri di Camera e Senato) a cui si aggiungono 3 delegati per ogni regione (scelti dai rispettivi consigli regionali), fatta eccezione per la Valle d’Aosta che ne esprime uno solo.

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Finché non sarà eletto il nuovo Parlamento con numeri ridotti - come stabilito con la riforma costituzionale approvata nel settembre 2020 - l’assemblea che elegge il presidente della Repubblica è quindi composta da 1.009 membri: 630 deputati, 321 senatori (inclusi queli a vita) e 58 delegati regionali.

La Costituzione stabilisce che il voto sia segreto e che il nuovo presidente sia eletto con una maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea. Se tale maggioranza non viene raggiunta, si procede a una nuova votazione. Se dopo i primi tre scrutini ancora non si riesce a eleggere un candidato, diventa sufficiente la maggioranza assoluta (la metà più uno dei votanti). Nel nostro caso, quindi, la maggioranza dei due terzi per i primi tre scrutini è di 672, quella assoluta dal quarto scrutinio di 505

 

La seduta è unica: non si scioglierà finché non sarà stato eletto il successore di Mattarella. Ma tra una votazione e l’altra sono previste delle interruzioni, anche per favorire il dialogo tra gli elettori e trovare l'accordo su un candidato.

  

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L'elezione del successore di Mattarella

Ora che abbiamo chiarito le regole del gioco, vediamo più da vicino queste elezioni. Che cosa succederà adesso? Ciò che è certo, come dicevamo, è che per l’elezione del successore di Mattarella si terrà una sola votazione al giorno (e non due come capitato nelle ultime elezioni): sarà organizzata per fasce orarie e seguendo l’ordine alfabetico.

  

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Come abbiamo visto, i grandi elettori chiamati a scegliere il nuovo presidente sono in linea teorica 1.009 ma a oggi il computo totale è fermo a 1.007 componenti: i senatori sono 320, in attesa che l’Aula del Senato convalidi il subentro del senatore del Pd Fabio Porta al posto di quello del Maie Adriano Cario, dichiarato decaduto. Il Pd ha chiesto alla presidente Casellati di concludere “sollecitamente la procedura di convalida”. Siccome poi è ancora vacante il seggio lasciato libero dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, i deputati attualmente in carica sono 629. Ma domenica 16 gennaio si terranno le elezioni suppletive e quindi il nuovo eletto si aggiungerà al plenum appena verrà proclamato.

    

C'è poi l'incognita legata all'andamento della pandemia, che incombe sul voto per il Quirinale. I parlamentari assenti a causa del virus potrebbero essere diverse decine.

  

Le forze in campo nell'assemblea che eleggerà il prossimo presidente della Repubblica sono queste:

 

   

Per i pignoli che volessero andare ancora più nel dettaglio, ci ha pensato YouTrend:

 

    

Con questo parlamento chi vincerebbe?

Nessuna delle combinazioni che presentiamo qui sotto sarebbe sufficiente a raggiungere da sola la maggioranza assoluta di 505 elettori, né tantomeno quella dei due terzi (672). Tuttavia il centrodestra è quello che ci si avvicina di più: raccoglie 451 elettori. Se si unisse a Italia viva arriverebbe a sfiorare la soglia, con 493 voti. Il centrosinistra insieme al M5s, il cosiddetto asse giallorosso, arriverebbe a un totale di 414 voti, mentre se si unisse in un campo largo, con l'appoggio di Azione, + Europa, e Italia viva potrebbe ottenerne 461.

      

   

Chi sono i candidati al Quirinale?

A giudicare dalle scommesse che riporta l'Ansa, i bookmakers darebbero come più quotato (a 1.90) Draghi, che significa poco meno del raddoppio della cifra giocata. Alle spalle del premier, tra i nomi con quote più basse, figurano Marta Cartabia (2.50), Pierferdinando Casini (5.00) e Paolo Gentiloni (7.00). I bookmaker non credono nel nome di Silvio Berlusconi, quotato vincente a 15.00, meno ancora in quelli di Giuliano Amato e Romano Prodi, che vengono stimati a quota 30.00. 32.00 è, invece, la quota che viene assegnata all’ex ministro della Giustizia Paola Severino.

 

Come scrive il direttore del Foglio, "per la prima volta da molti anni a questa parte, la competizione per il Quirinale è più scena che retroscena e più arrosto che fumo, tra candidature esplicite e candidature implicite e autocandidature da ridere". 

  

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