Il sindaco di Catania Salvo Pogliese (foto LaPresse)

l'intervista

"Noi piagnoni? No, a Draghi chiediamo solo di non perdere il treno del Pnrr", dice il sindaco di Catania

Carmelo Caruso

"Ci sono ritardi importanti nei bandi del Recovery. E non è vero che vogliamo diventare un assumificio: anzi. Il problema è che i più bravi rinunciano". Parla Salvo Pogliese

Parma. È il sindaco di Catania. Si chiama Salvo Pogliese. È di centrodestra e questa è tutta la sua dote: “2 architetti, 2 ingegneri e 20 geometri su 2.100 dipendenti. Il rischio di perdere il treno del Pnrr è un rischio vero”. Gestisce un comune dissestato e deve cavalcare la sfida del Recovery. Sindaco, è dunque lei l’altro possibile primo cittadino dimissionario se non riceverà risposte dal governo? “Non mi dimetterò ma voglio dire che il tema del personale è un tema centrale e non la grande scusa meridionale”. È un tema che ha sollevato Gaetano Manfredi, neoeletto a Napoli: “Attenti, o me ne vado”. Dicono che volete sfuggire alla sfida, fare i piagnoni. È vero? “Piagnoni noi? Non è così. Voglio solo ricordare che il Pnrr è qualcosa di extra che si aggiunge alla normale amministrazione dei nostri uffici”.

Cosa vi serve? “Ingegneri e poi personale di avvocatura”. E non ve li stanno assegnando? “E non a caso lo sforzo lo stiamo riconoscendo. Il ministro Renato Brunetta è la nostra fortuna, ma al momento le assunzioni sono una goccia nell’oceano”. A Catania quanti ne arriveranno ? “13 per 3 anni”. Sembra che vogliate utilizzare il Pnrr per assumere, per fare socialismo reale. Cosa risponde? “Che siamo stati capaci sfruttando al massimo i bandi ad assumere autisti, premiare il merito. Non accetto questa idea che al sud il merito non venga premiato. Ho dovuto spiegare ai revisori dei conti che è più conveniente assumere che pagare gli straordinari”.

A proposito di bandi del Recovery? Anche lei è ancora all’oscuro? “Purtroppo sì. Ci sono ritardi importanti”. Il personale del Pnrr non rischia di diventare un’altra zavorra soprattutto al sud, altri stabilizzandi? “Non è vero. Sono contratti di tre anni e a 1.300 euro al mese. Il problema è il contrario . È che i più bravi rinunciano”. Lei cosa farà con il Pnrr? “Una nuova stazione, collegamento metropolitano che ci farà decuplicare i biglietti venduti. Collegheremo l’aeroporto alla città e ai paesi vicini. 45 km e 37 fermate. Sarebbe, per la mia città, qualcosa di importante”. Nessuno vi perdonerà se non ce la farete. Lo sa? “I sindaci non hanno mai detto che non ce la faranno. Hanno solo suggerito come farcela”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio