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Strana coppia

A Napoli il liberale Calenda sostiene "l'uomo di sinistra" Bassolino

Marianna Rizzini

"Dopo il disastro di De Magistris abbiamo bisogno di persone esperte e capaci", ha detto il leader di Azione. Iv invece appoggerà l'ex ministro Manfredi

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A Napoli Azione sosterrà convintamente Antonio Bassolino. Dopo il disastro di De Magistris abbiamo bisogno di persone esperte e capaci”. Lo dice Carlo Calenda, liberale leader di Azione e candidato sindaco di Roma, e lo dice a favore dell’ex sindaco di Napoli, ridisceso in campo per “mettersi al servizio della città”. Un ex sindaco che non nasconde di essere “persona di sinistra”, che non si nasconde (“i miei maestri sono stati Amendola, Ingrao e Berlinguer, ma sono un uomo delle istituzioni”, dice: “Ho contribuito a fondare il Pd, che per 11 anni mi ha isolato, senza affidarmi nessun incarico”).

Sottolinea, Bassolino, il “carattere politico e civico” della propria candidatura, ringraziando Calenda e rivolgendosi “a tutti gli elettori e le elettrici che vogliono mettere la città sopra ogni interesse di parte”.  Ed eccolo, dunque, da  ex sindaco ed ex governatore della Campania, in Piazza Carità, tra nuovi sostenitori (alcuni giovani che si candideranno nella sua lista) e vecchi militanti nostalgici di stelle rosse e rivoluzioni. Ma lui, il Bassolino che piace ai liberali, dice che “il sindaco di Napoli deve dialogare con la Regione” (Vincenzo De Luca, con cui in passato i rapporti non sono stati idilliaci), ma anche con Mario Draghi e con la destra. E’ ancora viva, a Napoli, la memoria delle primarie cosiddette “della vergogna” del 2016 (monetine fuori dai seggi): Bassolino aveva partecipato, era stato battuto da Valeria Valente che però poi non era arrivata neanche al ballottaggio.

Stavolta l’ex sindaco ha fatto da sé. Ecumenico nella sua parte “civica”, politico per il resto: da piccolo giocava a calciobalilla, ma, come ha raccontato al Corriere della Sera nell’autunno scorso, restava colpito dalle “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci. Giovanissimo si iscriveva al Pci, e la mattina prima di andare al ginnasio era a fianco dei braccianti. Che c’entri o meno qualcosa con Carlo Calenda non ha importanza: oggi la storia è questa. E a un certo punto si è pensato che anche i renziani, inizialmente in campo con Gennaro Migliore, potessero sostenerlo. Italia Viva ha però poi deciso di appoggiare il candidato Pd-LeU-M5s ed ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi, parlando direttamente con lui senza “tavoli” di mezzo. 
 

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