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Su Roma Raggi non molla. E vuole il voto su Rousseau per blindare la sua candidatura

Enrico Cicchetti

La sindaca teme che nel Movimento possano giocarle brutti scherzi e prova a forzare la mano per dimostrare quanto è forte tra gli iscritti: "Basta ambiguità e giochi di palazzo. È il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma"

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Virginia Raggi vuole dimostrare la sua popolarità tra gli iscritti al resto del M5s che traffica col Pd per sostituirla. "È il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma". Raggi non molla. E chiede una verifica tra gli iscritti (leggi, sulla piattaforma Rousseau). Le elezioni comunali si avvicinano e, se da una parte si fanno i nomi dell'ex ministro Roberto Gualtieri e di Marianna Madia, dall'altra quelli di Andrea Abodi, Francesco Rocca o Guido Bertolaso, resta l'incognita del M5s, mai così spaccato al suo interno. Così Raggi rilancia la sua candidatura solitaria, a pochi minuti dal termine del discorso di Mario Draghi al Senato - una partita che è stata tutt'altro che semplice per i grillini, che sul governo nazionale si sono trovati divisi tra governisti e dissidenti.

 

Questa settimana potrebbe essere decisiva per definire i principali candidati anche per la corsa al Campidoglio. E lei, Virginia Raggi, temendo che nel Movimento possano giocarle brutti scherzi, prova a forzare la mano e a dimostrare quanto è forte tra gli elettori grillini.

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"Basta ambiguità e giochi di palazzo", scrive in un post su Facebook. "Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica. Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo... Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo". Il voto, quindi, come uno scudo alla sua nomina. "Lo ripeto: basta ambiguità. Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente. Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone".

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