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la strategia

"Di Maio premier se salta Conte". Il piano dei parlamentari M5s che cercano la sponda con Renzi

Simone Canettieri

Il leader di Iv gioca a spaccare i dem. E anche nel M5S pezzi importanti aprono al dialogo con Matteo. Lo scenario ideale per fare saltare il premier. L'allarme del Pd

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Il M5s ha un piano B: se dovesse cadere Conte, se il premier non avesse i numeri, c'è l'ipotesi Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, con il via libera di Matteo Renzi. Uno scenario che inizia ad allarmare il Pd. E i segnali d'altronde non mancano. Prima di tutto c'è l'insofferenza dei parlamentari grillini nei confronti di Conte: l'ottanta per cento di loro non ha intenzione di seguire l'Avvocato del Popolo alle urne, anche perché sa che non sarebbe più rieletto. Poi ci sono sfumature ancora più importanti: da qualche ora pezzi importanti del M5s - per ultimo il dimaiano Emilio Carelli - stanno dicendo che bisogna tornare a parlare con Renzi. Ciò che Conte non vuole fare, costi quel che costi. E anche il Pd la pensa come il premier: "Mai più con Matteo che vuole solo ucciderci".

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Il M5s ha un piano B: se dovesse cadere Conte, se il premier non avesse i numeri, c'è l'ipotesi Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, con il via libera di Matteo Renzi. Uno scenario che inizia ad allarmare il Pd. E i segnali d'altronde non mancano. Prima di tutto c'è l'insofferenza dei parlamentari grillini nei confronti di Conte: l'ottanta per cento di loro non ha intenzione di seguire l'Avvocato del Popolo alle urne, anche perché sa che non sarebbe più rieletto. Poi ci sono sfumature ancora più importanti: da qualche ora pezzi importanti del M5s - per ultimo il dimaiano Emilio Carelli - stanno dicendo che bisogna tornare a parlare con Renzi. Ciò che Conte non vuole fare, costi quel che costi. E anche il Pd la pensa come il premier: "Mai più con Matteo che vuole solo ucciderci".

 

Questo stallo, questo gioco di veti incrociati rischia di essere una miscela esplosiva per Conte. Il Pd - con Lorenzo Guerini e Dario Franceschini - lo ha capito da qualche ora. Renzi continua a essere attivissimo per spezzare il fronte interno ai dem (gira persino la voce che abbia telefonato ad alcuni suoi ex ministri, promettendo loro in caso di ricomposizione del quadro di lavorare per farli tornare nel governo, ma la voce messa in giro che avrebbe chiamato anche Marianna Madia, riportata anche sulle nostre pagine, non trova nessuna conferma). E dal quartier generale del Pd sospettano che abbia anche un accordo con i vertici veri del M5s, dunque non con Vito Crimi. Che gioco stanno facendo i grillini? La domanda inizia a rimbalzare nel PD con insistenza dove per esempio tutti notano come la ricerca di responsabili, lo scouting per Conte non abbia ancora prodotto nemmeno un senatore. Nemmeno Michele Mario Giarrusso, visto mercoledì scorso a colloquio con Di Maio in una saletta di Palazzo Madama. Se Conte dunque non dovesse farcela non c'è da escludere che parta un treno per portare Di Maio a Palazzo Chigi, in quanto è stato già vicepremier e rappresenta comunque gran parte del gruppo parlamentare grillino. Il Pd ha capito questo gioco e mette le mano avanti: l'ultima volta Conte è stato proposto dal M5s, questa volta se si dovesse fare un tentativo prima delle urne toccherebbe a noi fare un nome. La partita è dunque più aperta che mai.

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