Si, vabbè, il Mes è passato. E ora occhio ai soldi del Recovery Plan. Ma vuoi mettere una polemica sulle vacanze di Natale? Negli ultimi giorni sembra che i rossoggialli non vogliano farsi mancare nemmeno una scusa per dividersi. Per alzare la tensione e dare l'impressione di un governo perennemente sull'orlo del precipizio. Ed ecco che allora ci riprova Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, ex renziano considerato da alcuni retroscena sul punto di traslocare armi e bagagli nel piccolo vascello del suo ex capo-corrente Matteo Renzi.

Si, vabbè, il Mes è passato. E ora occhio ai soldi del Recovery Plan. Ma vuoi mettere una polemica sulle vacanze di Natale? Negli ultimi giorni sembra che i rossoggialli non vogliano farsi mancare nemmeno una scusa per dividersi. Per alzare la tensione e dare l'impressione di un governo perennemente sull'orlo del precipizio. Ed ecco che allora ci riprova Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, ex renziano considerato da alcuni retroscena sul punto di traslocare armi e bagagli nel piccolo vascello del suo ex capo-corrente Matteo Renzi.

L'idea, che peraltro piace pure al centrodestra, viene riproposta stamattina durante la conferenza dei capigruppo al Senato. "Spero ancora di riuscire a modificare il decreto del Governo, per allargare il raggio degli spostamenti di chi vive nei piccoli Comuni, durante le giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio. L'Italia non è fatta solo di grandi città", fa sapere Marcucci dopo l'incontro. Una riunione dove è stato spalleggiato dal presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, lui sì renziano ancora in servizio permanente ed effettivo. Lunedì è previsto un altro round in una nuova capigruppo a Palazzo Madama. Così il senatore dem incalza Leu e, soprattutto, il M5s. "Lunedì spero che la maggioranza abbia una proposta concreta da sottoporre al Governo". I grillini restano in silenzio, alle prese con addii ed espulsioni da firmare.

Marcucci insomma non desiste. Fa sapere di "non essersi arreso" e rischia di creare ancora un grattacapo al Nazareno. Il Natale come prova di forza all'interno del Pd? Forse. Quel che è certo è che una settimana fa 25 senatori democratici su 35 totali (ma sono da escludere membri di governo e sottogoverno che si sono tirati fuori dalla raccolta firme) hanno sottoscritto una lettera per chiedere a Marcucci di "attivarsi con il governo" per consentire gli spostamenti tra abitanti di comuni limitrofi nelle tre giornate festive blindate da Conte. E lui s'è attivato eccome. Anche se dalle parti del segretario Nicola Zingaretti hanno letto l'iniziativa come una sorta di conta per dimostrare che il gruppo è sotto il controllo degli orfani di Renzi.

E però sembra che il pressing stia dando i primi frutti concreti. Fonti parlamentari informano che Conte "avrebbe aperto una riflessione sull'opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra Comuni a Natale". Un ripensamento che potrebbe portare a una modifica dell'ultimo dpcm, come chiesto da Marcucci, oppure a un aggiornamento delle Faq del governo, con un'interpretazione estensiva della restrizione che impone di non lasciare il territorio del proprio Comune durante le giornate del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio. Nel caso ciò accadesse dovrebbe essere contento anche Matteo Salvini. Che da settimane batte sul tasto delle vacanze di Natale per irretire Palazzo Chigi. Solo ieri al Senato il leader della Lega sottolineava proprio la necessità di "spostarsi tra i piccoli Comuni", bollando il divieto del governo come una sorta di divertissement sadico partorito da Conte e Speranza. E ora il leghista (forse) sarà accontentato, grazie all'intervento di renziani ed renziani.