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Il vaffa di Crimi a Casaleggio: "Così trasforma il M5s in un social network"

Valerio Valentini

Il capo politico scrive ai senatori grillini per prendere le distanze contro le ultime iniziative del capo di Rousseau. "Il suo metodo valorizza solo i like. Sembra una puntata di Black Mirror"

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Il M5s ridotto a un social network. Deputati, senatori e iscritti ridotti al ruolo di cavie per un esperimento di Rousseau. Arrivasse da un dissidente, non farebbe notizia. Ma se lo sfogo contro Davide Casaleggio, se la condanna contro l'ultima iniziativa del figlio padrone di Rousseau proviene dal capo politico del M5s, allora è evidente che un problema politico c'è. E infatti Vito Crimi, di buon mattino, prende il suo smartphone e scrive ai suoi colleghi senatori: "Per vostra info, tutto il sistema del Mi Fido e ogni altra iniziativa messa in campo ieri da Rousseau è una iniziativa autonoma e non concordata. La trovo scorretta nel metodo e nel merito". Lo fa, Crimi, per sedare una sommossa che rischia di mandare in frantumi la residua tenuta del gruppo. Ma la fa anche per mettere le mani avanti: ché lui, col blitz di Casaleggio, non c'entra niente. E semmai difende la bontà del suo lavoro, il capo politico: "Mentre ancora stiamo per votare se valorizzare il ruolo di attivista che si introduca un sistema che non valorizza nulla ma un mero likeficio".

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Il M5s ridotto a un social network. Deputati, senatori e iscritti ridotti al ruolo di cavie per un esperimento di Rousseau. Arrivasse da un dissidente, non farebbe notizia. Ma se lo sfogo contro Davide Casaleggio, se la condanna contro l'ultima iniziativa del figlio padrone di Rousseau proviene dal capo politico del M5s, allora è evidente che un problema politico c'è. E infatti Vito Crimi, di buon mattino, prende il suo smartphone e scrive ai suoi colleghi senatori: "Per vostra info, tutto il sistema del Mi Fido e ogni altra iniziativa messa in campo ieri da Rousseau è una iniziativa autonoma e non concordata. La trovo scorretta nel metodo e nel merito". Lo fa, Crimi, per sedare una sommossa che rischia di mandare in frantumi la residua tenuta del gruppo. Ma la fa anche per mettere le mani avanti: ché lui, col blitz di Casaleggio, non c'entra niente. E semmai difende la bontà del suo lavoro, il capo politico: "Mentre ancora stiamo per votare se valorizzare il ruolo di attivista che si introduca un sistema che non valorizza nulla ma un mero likeficio".

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E' successo, infatti, che il proprietario di Rousseau ha organizzato un conferenza sul web che ha tutto il sapore del sabotaggio interno. Il che, fatto da chi riveste, in teoria, i panni del capo, ha del surreale. Ma insomma, ieri mattina Crimi pubblica il documento di sintesi degli Stati generali: tre pagine in cui vengono riassunte le principali proposte emerse durante lo pseudocongresso del M5s, terminato il 15 novembre. E nel dossier, Rousseau non viene mai citata: e anzi, si mette nero su bianco l'esigenza di regolare il legame tra "la piattaforma" e il partito politico. "I rapporti con il gestore della piattaforma devono essere regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnership che definisca i servizi delegati, ruoli, doveri reciproci", sta scritto.

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Uno sfregio sul volto di Casaleggio. Il quale, di tutta risposta, poche ore dopo interviene alla presentazione del Piano 2020/2021 di Rousseau. Lamenta gli ammanchi di cassa, parla di un passivo di 175 mila euro dovuto, a suo dire, all'inadempienza di troppi deputati e senatori che non versano la quota mensile di 300 euro nelle casse dell'associazione, prospetta nuove forme di finanziamento. E poi, tra le altre, annuncia la novità del "Mi Fido": una nuova funzione sulla piattaforma, cioè, che consentirà agli iscritti di certificare la propria fiducia nei confronti dei vari portavoce. Un meccanismo analogo a quello del "mi piace" sui social network. La politica ridotta a ricerca di like. E tanto basta perché, tra i parlamentari del M5s, scoppi la protesta. 

 

E così, qualche ora dopo, tocca a Crimi in persona intervenire. Per smentire qualsiasi suo coinvolgimento nell'iniziativa contestata. E per unirsi alla protesta, più che per smorzarla. "Mi sembra di vivere in una puntata di Black Mirror  - scrive in riferimento alla nota serie tv che descrive un futuro distopico tribolato dalla subalternità totale degli uomini alla tecnologia - in cui ogni tua azione fa crescere o diminuire like, e non importa che sia giusta e sbagliata, ma solo che piaccia". Insomma, per Crimi è chiaro ciò che a cui l'iniziativa di Casaleggio prelude: "Un social network con gli iscritti del movimento praticamente". E dunque, che fare? "Adesso - conclude il reggente - è il momento di chiarire definitivamente cosa e come può l'associazione Rousseau utilizzare gli iscritti al Movimento per le proprie sperimentazioni senza una condivisione con il movimento". 

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