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la Scatoletta di tonno Ue

Grillo e Pauli, i “visionari” deliranti invitati da Sassoli per parlare d’Europa

Luciano Capone

Meno pil e più armonia con la natura, meno Parlamento e più Rousseau. Di cosa hanno parlato il comico fondatore del M5s e l'ecologista che collega il Covid al 5G nell'incontro organizzato dal presidente del Parlamento europeo per raccogliere le "idee per un nuovo mondo".

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L’obiettivo è “aprire le istituzioni” – non come una scatoletta di tonno, anche se alcune idee che emergono dal dibattito portano lì – e per questo il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha sentito di avviare un dialogo con “personalità di tanti settori che hanno esperienze e ci aiutano a capire”, insomma intellettuali e filosofi che possano fornire “idee per un nuovo mondo”. Per questi stati generali sulla trasformazione dell’Europa, Sassoli ha invitato – come abbiamo raccontato nei giorni passati – due “visionari”: Beppe Grillo e Gunter Pauli. La buona notizia è che nell’incontro si è avuta la decenza di non parlare di Covid, altrimenti sarebbero saltate fuori tutte le pericolose e assurde teorie di Pauli sull’epidemia diffusa dalle antenne 5G, sulle mascherine dannose per la salute, sui virologi in combutta con le case farmaceutiche per obbligare la popolazione a fare i vaccini.

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L’obiettivo è “aprire le istituzioni” – non come una scatoletta di tonno, anche se alcune idee che emergono dal dibattito portano lì – e per questo il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha sentito di avviare un dialogo con “personalità di tanti settori che hanno esperienze e ci aiutano a capire”, insomma intellettuali e filosofi che possano fornire “idee per un nuovo mondo”. Per questi stati generali sulla trasformazione dell’Europa, Sassoli ha invitato – come abbiamo raccontato nei giorni passati – due “visionari”: Beppe Grillo e Gunter Pauli. La buona notizia è che nell’incontro si è avuta la decenza di non parlare di Covid, altrimenti sarebbero saltate fuori tutte le pericolose e assurde teorie di Pauli sull’epidemia diffusa dalle antenne 5G, sulle mascherine dannose per la salute, sui virologi in combutta con le case farmaceutiche per obbligare la popolazione a fare i vaccini.

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Ma di idee surreali, poco utili, e a tratti pericolose ne sono emerse diverse. Parte forte Beppe Grillo, prendendosela con la crescita economica e “Kutnez” – che in realtà sarebbe il premio Nobel per l’economia Simon Kuznets – “quel bielorusso che ha inventato il pil, perché si è trovato lì… In un attimo Roosevelt gli ha detto: ‘Fammi due conti di cosa è successo con la guerra’ e lui ha messo giù una roba”. E poi afferma che lo stesso “Kutnez” ha detto che il pil non determina il benessere di un paese, anche se tutti gli indicatori dimostrano che il benessere è strettamente correlato e determinato dalla crescita del pil. Ma Grillo dice che non è così, che “la crescita esponenziale che non può esistere”, anche se questa è la storia economica globale degli ultimi due secoli dimostra il contrario. Le idee nuove sarebbero quelle di non fare più debito – ovvero di finanziare tutte le sue meravigliose proposte con le tasse – e di abbandonare “gli economisti che si sono laureati su libri di 50 anni fa, su presupposti vecchi”. Per questo suggerisce di affidarsi agli studi fatti dal M5s con Domenico De Masi, che non è esattamente di primo pelo: via il premio Nobel che ha ideato il pil, dentro il sociologo che descrive Luigi Di Maio come Gesù Cristo. Il comico è in una specie di flusso di coscienza, parla di “spostamento delle merci”, di dati e container… “Grazie Beppe Grillo, grazie!”, gli dicono, ma lui prosegue dicendo che “l’Europa è una cosa inventata da un signore che faceva cognac che si è inventato acciaio e carbone europeo”. Poi parla di giubbotti che si autoriparano, aziende che fanno moquette ecologiche… Confonde la Snam con la Saipem e lancia il progetto dei gasdotti da cui bisogna far passare l’idrogeno prodotto con i campi fotovoltaici in Nordafrica.

 

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Con Gunter Pauli siamo sullo stesso piano, anche se meno disordinato: la sua teoria è che “l’economia neoliberale” europea è sbagliata, perché si basa sulla competizione al ribasso dei prezzi facendo danno al benessere sociale e ambientale. Ma anche l’economia verde non va bene, perché le cose costano di più ed è un’economia per ricchi. Allora serve un modello “dove i prodotti che fanno bene costano meno”. E’ il modello di Pauli, tutto in armonia con il creato: rifiuti zero, economia locale, dove “non si pesca con le reti ma solo con la canna”. E poi basta con “l’assolutismo economico dell’efficienza”, serve “la resilienza”. Prendendo ispirazione dalla Natura dove “non c’è disoccupazione, tutti contribuiscono secondo le proprie capacità” e dove “l’albero paga il fungo con lo zucchero”.

 

Il dato politico più concreto arriva quando Grillo, garante della prima forza parlamentare italiana, dice al presidente del Parlamento europeo: “Non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare, che qualcuno mi possa rappresentare, credo nei referendum e nella democrazia diretta”. E avanza l’alternativa: “Noi abbiamo lanciato Rousseau, oggi si può fare un referendum alla settimana” per poi proporre “l’elezione a sorte”: “Continuare ad andare a votare ogni 5 anni è assurdo”, dice Grillo. Sassoli dice che bisogna “adeguare” le istituzioni ai “nuovi strumenti” e ringrazia gli ospiti per “le tante suggestioni”. “Avete dimostrato la serietà di questo dibattito e l’utilità per l’Europa del vostro intervento”, dice a Grillo e Pauli il moderatore Roberto Cuillo.

 

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