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Il trasversalismo non ha più grandezza

Giuliano Ferrara

Dalla parte del niet come dalla parte del sì, chi con Capezzone chi con Toninelli, strani alleati strategici di burle contrapposte

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Il trasversalismo è il sale della politica, alla pari con le coerenze del militantismo, rispettabili anche quelle se non siano fanatiche e giuggiolone. Le politiche di Giolitti erano trasversali, e trasformistiche, che è anche di più e meglio, bastonava con i prefetti per includere socialisti e popolari nel blocco estenuato del vecchio stato liberale. Perse, arrivò il fascismo, Salvemini lo dannò come ministro della malavita perché gli intransigenti, i niettisti di sempre, non conoscono le ragioni del trasversalismo che la mente pietrificata nell’idea o nell’ideale, peggio, non attinge.

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Il trasversalismo è il sale della politica, alla pari con le coerenze del militantismo, rispettabili anche quelle se non siano fanatiche e giuggiolone. Le politiche di Giolitti erano trasversali, e trasformistiche, che è anche di più e meglio, bastonava con i prefetti per includere socialisti e popolari nel blocco estenuato del vecchio stato liberale. Perse, arrivò il fascismo, Salvemini lo dannò come ministro della malavita perché gli intransigenti, i niettisti di sempre, non conoscono le ragioni del trasversalismo che la mente pietrificata nell’idea o nell’ideale, peggio, non attinge.

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Anche il fascismo fu trasversale fino al 1938, il suo anno nero che preconizzò il 1943-1945, e la dittatura ducesca e antipolitica liquidò la libertà salvandone pezzi trasversali (anche Armeni, no articolo determinativo sessista, ha scritto un libro sulla disinvoltura delle donne sotto il fascismo, giudicandola più feconda del precedente e successivo bigottismo cattolico). Fu trasversale l’interclassismo della Democrazia cristiana, di cui siamo figli costituzionali. Stalinismo e via nazionale al socialismo fu un modo di trasversalizzare il comunismo più forte d’Europa occidentale, con apprezzabili risultati finali.

 

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Il Berlinguer del compromesso storico fu trasversalismo realizzato, quello dopo fu come diceva Pajetta trasformazione del materialismo storico in moralismo storico, e con anticipo sulla via dell’onestà-tà-tà rovinò, come il Pannella antipartitocratico del processo ai partiti e al loro finanziamento, tutte intransigenze antipolitiche, una tradizione democratica (Berlinguer) e radicale (Pannella). 

 

Hanno preso un mio pezzullo sui niettisti antipolitici veri, travestiti da difensori della democrazia rappresentativa, come fosse una parolaccia da Radio Bestemmia, tribuna moralista di prima del vaffanculo, più abile nella dissimulazione ma altrettanto corrosiva. Ma io scherzo, ragazzi, sono ben consapevole del fatto che il trasversalismo di oggi non ha grandezza, dalla parte del niet come dalla parte del sì, chi a fianco di Capezzone chi di Toninelli, strani alleati strategici di burle contrapposte.        

 

Il trasversalismo di fratel Carretto e dei cattolici democratici all’epoca del divorzio e dell’aborto era un caso preclaro di coscienza e di cultura, ma qui no, qui giochiamo alle opposte faziosità, agli opposti estremismi, sappiamo tutti che gli italiani non ci guardano e non ci leggono, e che voteranno no o sì a seconda che prevalga un tipo di voglia o l’altra di bastonare la classe dirigente. Noi trasversaleggiamo grotteschi, io con il Truce Salvini e Di Maio, gli altri con fior di galantuomini e idealisti che ve li raccomando, gli argomenti si scambiano e si confondono, lo ieri e l’oggi si scannano, e tutto per passione politica di parte: gli uni vogliono fare la festa al governo e ai grillozzi e agli zingaretti del Pd, gli altri vogliono preservarlo per evitare guai peggiori e premiare il buono che ha realizzato. Ma dove sta la riflessione di coscienza, dove sta l’impegno di cultura e scienza costituzionale? Da nessuna parte.

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Quindi allegria, come va va, tanto si sa come va, e alla fine gli opposti estremismi trasversali, una farsa che fa parte dell’arte della politica, del suo teatro, si rimescoleranno in altri modi. L’importante per me è che Gualtieri e Speranza e Conte e altri abbiano il tempo e i modi per finire il lavoro iniziato, e che i grillozzi festeggino le forbici per subito dopo applicare i dettati dell’Unione prestatrice a fondo perduto di un’occasione di trasformazione e riscatto. Per non parlare del virus, trasversale pure lui. 

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