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Da Casalino al Biscione

Così la comunicazione del M5s si è ormai berlusconizzata

Augusto Romano

Volti giovani, possibilmente carini. La politica piegata all'estetica del pop. I guru grillini volevano rottamare il Cav., ne sono diventati gli ultimi epigoni

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Son partiti per de-berlusconizzare il sistema e son finiti ‘berlusconizzati’. Non è sfuggita agli addetti ai lavori la svolta in stile Publitalia nella comunicazione televisiva dei 5 Stelle: parlamentari giovani e di bell’aspetto compaiono sempre più spesso nei pastoni dei telegiornali. Gli uffici comunicazione del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno affidato la divulgazione dei propri contenuti ad una bella immagine. Proprio come fece il Cavaliere nel passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, puntando, oltre che sul messaggio in sé, anche e soprattutto sull’aspetto, addirittura distribuendo il kit del perfetto candidato. Tra i parlamentari che compaiono più spesso, ci sono la deputata Iolanda Di Stasio, 28 anni, la trentaduenne Vittoria Baldino ed il collega, coetaneo, Manuel Tuzi, Francesco Silvestri, 39 anni, e, per quanto riguarda il Senato, Barbara Floridia, 43 anni, e Alessandra Maiorino, di poco più grande. Oltre ai capigruppo Davide Crippa, 41, e Gianluca Perilli, 46, naturalmente. Si presentano alle telecamere molto preparati, le loro dichiarazioni sono puntuali e ben elaborate, evidentemente preparate in anticipo. Talvolta, però, danno l’impressione di recitare un copione e di non essere pronti a rispondere a domande diverse dal tema della dichiarazione. Una scelta precisa degli uffici stampa di Camera e Senato che punta a coniugare estetica e contenuti e che prescinde dalle gerarchie classiche dei partiti tradizionali, in cui a dare la linea, dopo il segretario, sono i capigruppo. “Non c’è una gerarchia nella comunicazione televisiva- spiegano dall’ufficio stampa-, anzi, cerchiamo di adottare quanto più possibile un criterio di rotazione, in base alla disponibilità ed alle competenze. Da noi non c’è la corsa per dichiarare ai tg, anche perché i nostri parlamentari si sono formati nell’epoca dei social, quindi sono più attenti alla rete che non ai media tradizionali”.

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Son partiti per de-berlusconizzare il sistema e son finiti ‘berlusconizzati’. Non è sfuggita agli addetti ai lavori la svolta in stile Publitalia nella comunicazione televisiva dei 5 Stelle: parlamentari giovani e di bell’aspetto compaiono sempre più spesso nei pastoni dei telegiornali. Gli uffici comunicazione del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno affidato la divulgazione dei propri contenuti ad una bella immagine. Proprio come fece il Cavaliere nel passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, puntando, oltre che sul messaggio in sé, anche e soprattutto sull’aspetto, addirittura distribuendo il kit del perfetto candidato. Tra i parlamentari che compaiono più spesso, ci sono la deputata Iolanda Di Stasio, 28 anni, la trentaduenne Vittoria Baldino ed il collega, coetaneo, Manuel Tuzi, Francesco Silvestri, 39 anni, e, per quanto riguarda il Senato, Barbara Floridia, 43 anni, e Alessandra Maiorino, di poco più grande. Oltre ai capigruppo Davide Crippa, 41, e Gianluca Perilli, 46, naturalmente. Si presentano alle telecamere molto preparati, le loro dichiarazioni sono puntuali e ben elaborate, evidentemente preparate in anticipo. Talvolta, però, danno l’impressione di recitare un copione e di non essere pronti a rispondere a domande diverse dal tema della dichiarazione. Una scelta precisa degli uffici stampa di Camera e Senato che punta a coniugare estetica e contenuti e che prescinde dalle gerarchie classiche dei partiti tradizionali, in cui a dare la linea, dopo il segretario, sono i capigruppo. “Non c’è una gerarchia nella comunicazione televisiva- spiegano dall’ufficio stampa-, anzi, cerchiamo di adottare quanto più possibile un criterio di rotazione, in base alla disponibilità ed alle competenze. Da noi non c’è la corsa per dichiarare ai tg, anche perché i nostri parlamentari si sono formati nell’epoca dei social, quindi sono più attenti alla rete che non ai media tradizionali”.

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"Si tratta di una ricerca estetica  - spiega la Prof. Rosanna De Rosa, docente di Comunicazione Politica alla Federico II ed esperta della galassia 5 Stelle - che è totalmente allineata ai codici classici della mediatizzazione della politica e quindi ai canoni della rappresentazione dettati dai media. Sono naturalmente anche segnali che vanno nella direzione della politica pop (cfr. Mazzoleni e Sfardini) quando incontrano una massiccia dose di spettacolarizzazione. Ad esempio le foto di Di Maio con la fidanzata mentre fanno snorkeling, o, al di fuori del M5s, di Salvini che bacia la fidanzata sul red carpet del Festival del Cinema non sono solo foto opportunity, ma la risposta ad un preciso stimolo innescato dalla presenza/esistenza dei media. La popolarità è tuttavia una costruzione sociale che tutti noi contribuiamo a creare. Non si tratta di un fenomeno nuovo, ma di pragmatiche della comunicazione politica che si inseriscono nel solco del belusconismo, congeniale anche ai nuovi movimenti. Il M5S cerca inoltre di fare presa sull'elettorato più giovane proponendo volti nuovi con i quali è più facile identificarsi, allo stesso tempo spegnendo il fascio di luce che per troppo tempo è stato acceso sui soli leader storici".

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Non a tutti, però, all’interno dei gruppi, piace questa svolta giovanilista nella comunicazione. Un’autorevole fonte si spinge a dire “si è scelto di puntare sull’immagine e non sulla sostanza, sull’apparenza e non sul contenuto. Il frutto evidente di questa scelta sono le ripetute gaffe. Nessun ritocco televisivo può rimediare alla mancanza di cultura e preparazione. C’è un’iperattività di comunicati da mandare alle agenzie per ogni minimo e insignificante dettaglio pur di dimostrare la propria altezza politica, che non incide per nulla. Insomma, il Grande Fratello continua”. Vedremo se questo assetto verrà mantenuto con l’arrivo di Andrea Cottone al vertice della comunicazione della Camera. Già portavoce del ministro Bonafede, ha lasciato la sede di Via Arenula per andare a gestire l’ufficio stampa della Camera. A sentire qualche collega, lo avrebbe fatto per mettersi al riparo da un eventuale rimpasto che avrebbe potuto riguardare il dicastero della Giustizia. Andrà a sostituire Fabio Urgese, vicino Rocco Casalino, che, pur non essendo giornalista, ha coordinato fin qui l’ufficio stampa di Montecitorio. Alla Camera si chiedono ora a chi sia vicino Cottone.

 

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