La manifestazione Sì Tav del 10 novembre 2018 (foto LaPresse)

Anno nuovo governo vecchio. E a Milano e Torino si torna in piazza

Venerdì nel capoluogo lombardo la manifestazione “Uniti per un'Italia e un'Europa aperte, democratiche e solidali”. Sabato nuovo appuntamento con i Sì Tav

Anno nuovo, governo vecchio. Come il malessere dei cittadini del nord che, ormai da mesi, non perdono occasione per manifestare contro le politiche di Matteo Salvini, Luigi Di Maio & Co. In principio fu la piazza Sì Tav di Torino e poi Genova, Milano, Verona. Ora che il 2019 è iniziato, si ricomincia. 

  

Primo appuntamento domani, venerdì 11 gennaio, a Milano. Piazza Scala. Il manifesto recita “Uniti per un'Italia e un'Europa aperte, democratiche e solidali”. 

  

  

Il messaggio è chiarissimo: “Venerdì 11 gennaio mobilitiamoci per cambiare la rotta, pericolosa, che questo Governo sta prendendo”.  E ancora: “Ci preoccupa la deriva autoritaria e intollerante che fa leva sulle paure dei cittadini, ma anche l’antieuropeismo evidente delle forze politiche che compongono la maggioranza. Questa preoccupazione la esprimiamo da un territorio che tanto ha dato alla lotta di Resistenza contro il nazifascismo. Crediamo sia necessario ribadire e difendere i valori della Costituzione italiana, nostra legge suprema, nata dagli ideali della lotta antifascista”.

 

Tra i firmatari dell'appello le Acli milanesi, Anpi provinciale di Milano, Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista, Federazione dei circoli Giustizia e Libertà, Partito Democratico Milano Metropolitana, Più Europa e Gruppo + Europa Milano, Radicali italiani e Milano. 

  

Torino, si replica

Meno di 24 ore dopo, alle 11.30, il fronte della protesta si sposta in piazza San Carlo a Torino. Promotore della manifestazione il comitato “Sì, Torino va avanti”. Stavolta, però, il fronte Sì Tav si è notevolmente allargato. In piazza a Torino, infatti, oltre al governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ci saranno anche un centinaio di sindaci di diverse città del nord (compresi quelli di Padova e Venezia). Ma anche associazioni di categoria come Unione industriale, Api, Ascom, Confesercenti, Cna e Confartigianato.

 

Il momento non poteva essere più indicato. Proprio in questi giorni è arrivata l'analisi costi-benefici sulla Tav commissionata dal ministero delle Infrastrutture. Danilo Toninelli per ora ha preso tempo. Anche perché la vicenda rischia di creare un altro fronte di crisi all'interno del governo.   

 

 

 

Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e segretario regionale in Piemonte, ha già fatto sapere che sarà in piazza: “Siamo pronti a sostenere con forza le ragioni dei Sì Tav, anche sabato in piazza Castello a Torino, a fronte della dichiarata scelta di apoliticità del comitato promotore della manifestazione. La Lega non ha mai avuto dubbi: la Tav va realizzata, perché è una risorsa preziosa per lo sviluppo strategico dell'economia piemontese, e di tutto il paese. Nel caso la valutazione costi/benefici, nelle mani del Ministro delle Infrastrutture Toninelli, dovesse dare esito negativo, siamo pronti a sostenere un referendum consultivo che dia la parola, e la decisione finale, ai piemontesi”.

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