Dal profilo Instagram di Anna Golubovskaya

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C'è una gran fotografa di Odessa nel catalogo di MIA FAIR a Milano

Adriano Sofri

Anna Golubovskaja, artista di pace in tempo di guerra, sta imparando l'italiano e dice: “Se non conosci una lingua straniera, prima o poi le parole finiscono. La fotografia invece non conosce confini”

Si apre con un’anteprima oggi a Milano, e poi dal 23 al 25, MIA FAIR. Nata nel 2011, è la maggiore fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia. Dell’ingente catalogo (consultabile in rete, segnalo la ricca e benvenuta presenza di artiste e artisti iraniani) fa parte la fotografa Anna Golubovskaja. Golubovskaja è nata a Odessa e nel 1986 vi si è diplomata all’Istituto artistico-teatrale. Nel 1992 si è laureata nella facoltà di Architettura. Nel 1993 ha fondato la galleria Liberty, una delle prime gallerie d’arte contemporanea private in Ucraina. Ha tenuto in rete corsi di Storia dell’arte e della fotografia e ha pubblicato diversi saggi sulla fotografia in Europa, nella città di Odessa del XIX secolo, e nei Paesi post-sovietici. Dal 2017 al 2022 ha pubblicato il blog “365 photographers”. Sta imparando l’italiano, e intanto dice: “La fotografia è un linguaggio che esprime interamente i miei sentimenti e i miei pensieri, a differenza delle espressioni verbali. Se non conosci una lingua straniera, prima o poi le parole finiscono. La fotografia invece non conosce confini”.

Dall’aprile scorso “Doppiozero” aveva pubblicato, col titolo “Qui Odessa”, le fotografie in bianco e nero di Golubovskaja, intervallate a essenziali testi di Eugenio Alberti Schatz. Francesco M. Cataluccio ne scrisse come dell’“appuntamento settimanale fotografico-letterario sull’Ucraina più importante del web italiano: un modo molto originale ed efficace di far vedere e raccontare la guerra, e soprattutto la vita, ricco di tagli e suggestioni poetiche, informazioni necessarie, riflessioni mai scontate”. Su quella scia, “una parte delle fotografie, accompagnate sempre da brevi testi di Eugenio e Anna, diventò una mostra: Qui Odessa. Cronache da una città che trattiene il respiro (Fondazione Stelline, Milano, 14-31 luglio 2022), accompagnata dalla suggestiva musica di Steve Piccolo”. (Quanto alle mie eventuali lettrici e lettori, Golubovskaja è ormai persona di famiglia).

L’Ucraina è vicina. Fotografa di guerra, o piuttosto fotografa di pace in tempo di guerra, oggi Golubovskaja è di nuovo a Milano, nell’ambito della MIA FAIR, ed espone dieci sue fotografie con la galleria Paola Colombari.

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