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Il Foglio mobilità

E se l’auto del futuro arrivasse da pandora?

Umberto Zapelloni

La visione Mercedes: non inquinare il pianeta senza bloccare la mobilità Källenius: “La soluzione non è meno macchine, ma macchine migliori”

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Per non inquinare il pianeta non serve ridurre il numero delle auto, ma semplicemente produrre auto migliori. “Meno auto non è una soluzione. Le auto migliori sono la soluzione”, assicura Ola Källenius, il ceo di Mercedes venuto dalla Svezia. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma non è così. In un momento storico in cui la caccia all’automobilista sembra esser diventato un nuovo sport transnazionale è giusto ribadire un concetto che a prima vista può esser scambiato per il solito spot di una casa costruttrice. Se anche in un anno di crisi come il 2020, le grandi marche del lusso automobilistico hanno aumentato le loro vendite un motivo ci sarà. “La domanda globale di mobilità individuale è destinata a crescere. Le persone amano la loro libertà individuale, amano andare dove vogliono e quando vogliono”, ha aggiunto Källenius con parole che potrebbero sottoscrivere anche i suoi colleghi al vertice di Bmw e Audi, le altre grandi case del lusso.

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Per non inquinare il pianeta non serve ridurre il numero delle auto, ma semplicemente produrre auto migliori. “Meno auto non è una soluzione. Le auto migliori sono la soluzione”, assicura Ola Källenius, il ceo di Mercedes venuto dalla Svezia. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma non è così. In un momento storico in cui la caccia all’automobilista sembra esser diventato un nuovo sport transnazionale è giusto ribadire un concetto che a prima vista può esser scambiato per il solito spot di una casa costruttrice. Se anche in un anno di crisi come il 2020, le grandi marche del lusso automobilistico hanno aumentato le loro vendite un motivo ci sarà. “La domanda globale di mobilità individuale è destinata a crescere. Le persone amano la loro libertà individuale, amano andare dove vogliono e quando vogliono”, ha aggiunto Källenius con parole che potrebbero sottoscrivere anche i suoi colleghi al vertice di Bmw e Audi, le altre grandi case del lusso.

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Il futuro della mobilità passa anche da Pandora, l’universo immaginario in cui ci ha trasportato Avatar qualche anno fa. I sogni di Hollywood hanno spesso indicato la via da seguire e la fantascienza si è trasformata in cronaca. Sul grande schermo abbiamo visto auto volanti che oggi non sono più un sogno. Quello che abbiamo visto in “Ritorno al futuro”, sta diventando attualità. Nella sua ricerca del futuro e di un lusso che possa diventare sostenibile, Mercedes è passata proprio da Hollywood firmando una partnership con i film Avatar, uno dei marchi più innovativi del settore per produrre la Vision Avtr, Advanced Vehicle Transformation. È una concept car che incarna la visione di designer ingegneri e trend setter della mobilità del futuro. Un’idea che oggi ci sembra fuori dal tempo e dal mondo, ma un giorno chissà. Mai avremmo pensato dieci anni fa di poter salire in auto e parlare con lei. “Hey Mercedes, alzami il riscaldamento”. Le prime volte non capiva, magari abbassava un finestrino. Ma oggi l’interazione uomo macchina è qualcosa che va al di là di quanto avremmo immaginato.

 

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“Si può chiedere a Mercedes come sta andando la tua squadra del cuore o com’è il tempo lungo strada verso la vostra stazione sciistica preferita – ha raccontato Källenius al Ces - Entro la fine dell'anno, sarai anche in grado di controllare la tua casa intelligente direttamente dall’automobile. E il passo successivo nell'evoluzione dell'interfaccia in Mercedes è proprio dietro l'angolo: il primo gesture control veramente intuitivo. Perché crediamo che l'interfaccia sia la chiave per fornire ai clienti un accesso semplice alle tantissime opportunità, senza perdersi in complessità. Più naturale diventa la connessione, meglio è”.

 

La Vision Avtr spinge il concetto di connettività ancora più avanti. “Per Mercedes significa molto di più che associare uno smartphone al vostro sistema di intrattenimento auto… noi vogliamo interagire con la nostra auto come un amico. L’idea che vogliamo mostrare si basa su una connessione biometrica tra l'auto e il conducente. L’auto riconosce il battito cardiaco e il respiro del guidatore in modo che l'uomo e la macchina si fondono letteralmente in un’esperienza completamente intuitiva”. Mercedes prova a collegare tecnologia e natura. “Per preservare la natura, molte cose devono cambiare. E siamo determinati ad assumerci delle responsabilità - ribadisce il Ceo di Mercedes - Alcune persone potrebbero dire "ecco la soluzione facile: Impedisci alle persone di spostarsi da A a B. Smettila di fare auto del tutto”. Ma non è quello che vuole la maggior parte della gente, altrimenti non si spiegherebbe perché Mercedes, ma anche Bmw e Audi continuano a migliorare i loro numeri anche in piena crisi pandemica.

 

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L’obbiettivo va raggiunto agendo su tre leve principali: ridurre, riutilizzare e riciclare. Ridurre l’impronta di C02 (il programma si chiama Ambizion 2039), risparmiare acqua (entro il 2030 pianifica di ridurre il consumo totale di acqua di un terzo per ogni veicolo prodotto), ridurre il consumo energetico (entro il 2030 ha programmato di ridurre del 40% l’energia utilizzata per produrre ogni singola vettura). “E dove non possiamo andare per la riduzione, ci concentriamo sul riutilizzo e il riciclaggio. Ogni Mercedes è riciclabile al 95 per cento oggi. E questa norma si applica anche alle nostre auto elettriche. Il riciclaggio della batteria sta avvenendo, ma c'è spazio per miglioramenti. Ciò a cui puntiamo sono batterie riciclabili al 100%... Per riassumere: la filosofia di ridurre, riutilizzare e riciclare ci porterà al nostro obiettivo finale: l'auto a impatto zero – un'auto che trova nella tecnologia il suo elemento di fascino, ma non ha alcun impatto negativo sul pianeta. Questo potrebbe essere in un lontano futuro. Ma è comunque il nostro obbiettivo”.

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La Vision Avtr è un viaggio nel futuro che ha anche un nuovo modo di muoversi. Può camminare lateralmente come un granchio. Ed è spinta da una batteria completamente riciclabile che si basa su una chimica cellulare organica e non ha bisogno di materiali come nichel o cobalto. Con una capacità di circa 110 kWh, consente un'autonomia elettrica di oltre 700 chilometri. Portiere trasparenti, lembi bionici che consentono un'interazione completamente nuova con l'ambiente circostante, ruote che si illuminano di notte.., Un vero viaggio nel futuro. Un progetto che stimola l’immaginazione, provando a ricordarci che nel mondo della mobilità il meglio deve ancora arrivare.

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