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Gran Milano

Il mercato del lavoro Milanese torna ad avere segno positivo

Daniele Bonecchi

Il commento di Carluccio Sangalli: i numeri parlano di crescita nel capoluogo lombardo, anche se lontano dai livelli pre pandemia. E le protagoniste sono le aziende degli under 35

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Un occhio a Roma e l’altro alla crescita. Milano non tradisce la propria vocazione. E’ così dopo aver spinto il possibile, da Beppe Sala al presidente degli industriali Alessandro Spada, per  il remain di Mario Draghi, si parla di economia reale. E mentre arrivano dati e previsioni pensanti dall’Europa, l’economia reale lombarda invia segnali positivi, di resilienza, che contrastano anche con una narrazione che, anziché giustamente preoccupata, si sta trasformando in apocalittica.

Carluccio Sangalli, presentando il Rapporto di Milano Produttiva, realizzato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, ha sottolineato il ritorno alla crescita, con l’accento sulle imprese guidate da under 35 (non succedeva dal 2014). Imprese che hanno registrato, dopo una lunga fase calante, una buona performance, con un incremento rispetto al 2020 sia del numero delle nuove nate (+21,6 per cento) sia quello delle imprese attive (+1,2). E Milano si conferma capitale italiana delle start up innovative: 1 su 5 ha sede in città. Complessivamente il sistema imprenditoriale del territorio registra nei primi sei mesi del 2022 una performance positiva delle iscrizioni: sono 17.129 le nuove imprese nate. A fronte delle 12.173 chiusure, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è stato positivo: +4.956 imprese, con il contributo determinante di Milano (+4.237). Nel primo semestre del 2021 il saldo complessivo si attestava a +5.050 unità. Anche il tasso di crescita si conferma positivo (+1,05 per cento). “Il sistema imprenditoriale della grande Milano, nonostante la crisi economica, la crisi geopolitica e la pandemia, sta reagendo bene – conferma soddisfatto Sangalli – e si conferma una delle aree più attive e resilienti d’Europa. I settori trainanti sono soprattutto l’export, il manifatturiero, i servizi e il commercio online. Di particolare rilievo la performance delle imprese giovanili che tornano a crescere dopo otto anni. Un trend molto positivo che nasce dalla capacità di innovazione e formazione del nostro territorio e dalle politiche a favore della nuova imprenditorialità messe in campo dalle istituzioni e dalla Camera di commercio. Ma soprattutto rappresenta un forte segnale di speranza per le sfide future”.

Uno dei cluster più interessanti nello scenario locale è quello delle start up innovative: sebbene in numeri assoluti si tratti di poche migliaia di imprese, hanno sempre registrato performance interessanti, con incrementi superiori alla media del sistema. Nell’area, a fine giugno 2022, se ne contano 2.912, il 74,6 per cento del totale regionale e un quinto del nazionale. Inoltre, rispetto a luglio del 2021, il loro numero è cresciuto del 5,7 per cento (rispetto a giugno 2019 sono cresciute del 48,6). La gran parte è localizzata nella provincia di Milano (2.737), che è prima nella classifica nazionale, seguita da Roma (1.599), Napoli (675) e Torino (532). Si tratta di imprese che operano soprattutto nei servizi avanzati – produzione di software e consulenza informatica; attività dei servizi d’informazione; ricerca scientifica e sviluppo; inoltre, sono di piccola dimensione (anche per limiti al fatturato imposti dalla legge) e sono solo società di capitali.

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Poi c’è il lavoro. Nel 2021 il mercato ha provato a ripartire: nella provincia di Milano l’occupazione ha fatto segnare una ripresa (+0,5; +7 mila unità circa) dopo la brusca frenata determinata dal Covid, che aveva interrotto una lunga serie di risultati positivi. Nonostante questa risalita, dovuta tra l’altro esclusivamente alla componente maschile, si è ancora lontani dal recuperare i posti perduti nel 2020. Oggi complessivamente sono 1,452 milioni gli occupati nel capoluogo meneghino; il tasso di occupazione è del 67,9 per cento, superiore di oltre dieci punti rispetto a quello nazionale. Il tasso di disoccupazione è del 6,5 per cento a Milano, più mezzo punto su base annua.

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Anche il governo regionale, incurante dei mal di pancia staliniani su Draghi, prova a guardare avanti. L’assessore alle Attività produttive Guido Guidesi ha portato in giunta 16 nuovi provvedimenti che accompagneranno le imprese fino al primo semestre del 2023. “Complessivamente oltre 320 milioni di euro, circa il 55 per cento delle risorse complessivamente destinate dal Programma allo sviluppo delle imprese, che mobiliteranno nuovi investimenti strategici per consolidare il rilancio e la crescita del sistema economico e produttivo”, spiega Guidesi.

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