PUBBLICITÁ

il nuovo capo della guerra

La guerra di Putin ha un nuovo volto ancora più brutale, quello del generale Surovikin

Micol Flammini

La nomina di Sergei Surovikin a capo dell'"operazione militare speciale" e l'attacco su larga scala indicano che il presidente russo ha scelto di posizionarsi nella guerra tra i vertici militari

PUBBLICITÁ

La sopravvivenza del regime di Vladimir Putin passa attraverso i risultati ottenuti in Ucraina. Se le controffensive militari che Kyiv ha iniziato per cacciare l’esercito russo a est del paese e a sud hanno suscitato minacce e scontri tra i vertici militari russi, il crollo di sabato del ponte che collega la Crimea alla Russia, simbolo del prestigio putiniano e del primo atto dell’occupazione russa in Ucraina, non poteva non causare dei cambiamenti in Russia. La prima mossa del ministero della Difesa è stata nominare il generale Sergei Surovikin a capo dell’ “operazione militare speciale”. Finora Surovikin aveva comandato il distretto militare meridionale, è specializzato in fanteria ma ha anche esercitato il comando dell'aviazione russa. 

  

I bombardamenti contro Kyiv e altre città dell’Ucraina, i missili lanciati indiscriminatamente contro obiettivi civili, vicino a università e asili, contro ponti e altre infrastrutture, segnano il ritorno della strategia del terrore contro tutto il territorio, sono la vendetta per l’attacco al ponte, che il ministero della Difesa aveva definito inattaccabile e aveva spiegato che era difeso dal cielo ai fondali marini, e sembrano essere il primo contributo alla guerra di Surovikin, che è preceduto da una reputazione di spietatezza, corruzione e brutalità. Caratteristiche che in un esercito come quello russo, che presenta una carenza crescente di uomini e mezzi e altri problemi strutturali, nel calcolo di Mosca dovrebbero fare la differenza contro l’efficienza degli uomini di Kyiv. 

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

La nomina di Surovikin rappresenta anche il tentativo di placare gli scontri dei giorni scorsi tra il ministero della Difesa e uomini come il leader ceceno Ramzan Kadyrov e il finanziatore del gruppo di mercenari Wagner, Evgeni Prigozhin, che hanno ripetutamente accusato il ministro Sergei Shoigu di incompetenza. Prigozhin ha definito Surovikin “il comandante più competente dell’esercito russo”: aveva avuto a che fare con lui in Siria, una guerra in cui le milizie irregolari sono state ampiamente utilizzate. 

   

Il nuovo capo della guerra di Putin ha combattuto anche in Cecenia, in Siria è tra i sospettati di aver comandato violazioni dei diritti umani. Negli anni Novanta è stato accusato di commercio illegale di armi e ha trascorso sei mesi in prigioni perché nell’agosto del 1991, durante il fallito colpo di stato, era alla guida di una colonna di blindati che schiacciò tre manifestanti. 

  

La nomina di Surovikin e l’attacco su larga scala contro l’Ucraina iniziato questa mattina dall'esercito russo indicano che Putin ha scelto di schierarsi nella guerra tra i vertici militari, e la strategia sembra riportare la guerra al suo punto di partenza: bombardamenti su tutto il territorio, da ogni lato. Un ritorno al 24 febbraio, ma con quasi otto mesi di guerra sulle spalle. 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ