Foto di Petr David Josek, via AP, via LaPresse 

la riunione a praga

L'Ue ha deciso: l'accordo con la Russia sui visti verrà annullato

Antonia Ferri

I ministri degli Esteri europei hanno trovato un'intesa politica ma non c'è ancora nessun effetto sulla libera circolazione dei cittadini russi nell'area Schengen. Restano i dubbi di Francia e Germania

È deciso, almeno formalmente. Quel famoso accordo del 2007 con Mosca, che prevedeva facilitazioni per i cittadini russi per ottenere il visto utile a viaggiare fuori dai confini e all'interno dell'area Schengen, verrà annullato. È il risultato dell'incontro tra i ministri degli Esteri dell'Unione europea che si è tenuto ieri a Praga. Ma perché la decisione si concretizzi serve che la proposta venga convalidata in una fase successiva. Restano perciò tutte le divisioni precedenti al vertice: quelle, ovvero, tra l'Europa dell'est e quella più a ovest. Negli ultimi giorni, alle azioni già intraprese dal blocco dei paesi Baltici, della Repubblica Ceca, della Polonia e della Finlandia, si sono contrapposte le parole della Germania e della Francia - contrarie alla proposta - e della Spagna e del Portogallo, che sposano una posizione più equilibrata. Per l'invasione dell'Ucraina, secondo le due nazioni, deve essere penalizzato il governo di Vladimir Putin e non i cittadini comuni. 

 

Mentre la Finlandia ha già ridotto del 90 per cento il numero dei visti per i cittadini russi, così come simili limitazioni erano già state intraprese dai paesi geograficamente più vicini alla Russia di Putin, nel cuore d'Europa si saggiano dubbi e malumori. 


Germania e Francia, infatti hanno redatto un documento a doppia firma in cui hanno dichiarato: "Nonostante comprendiamo le preoccupazioni di alcuni stati membri in questo specifico contesto, non riteniamo possibile sottostimare il potere trasformativo di sperimentare la vita all'interno di un sistema democratico, specialmente per quel che riguarda le nuove generazioni". 

 

Alla fine dell'incontro l'alto rappresentate dell'Unione europea agli Affari esteri, Josep Borrell, ha commentato l'esito della riunione: "Sarà più difficile ottenerli e le procedure saranno più lunghe, di conseguenza il numero dei nuovi visti sarà notevolmente ridotto". Ma si dovrà ancora attendere perché le nuove regole entrino in vigore.

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