"political limbo"

Crisi di governo, così i giornali esteri vedono l'addio di Draghi

Da Le Figaro all'analisi dell'Economist, il mondo segue la crisi politica italiana con attenzione (e preoccupazione)

Mariarosa Maioli

Le crisi politiche di un paese non restano nei confini nazionali, soprattutto se l'epicentro è l'Italia e il primo ministro è stato anche presidente della Bce, esercitando un ruolo influente sull'assetto economico dell'intera Europa. I giornali del mondo hanno così riportato la notizia delle dimissioni di Draghi, esprimendo lo spaesamento e la paura sulle conseguenze della decisione.

El Pais apre la prima pagina con la foto del premier dimissionario in uscita dal Quirinale dopo il colloquio con Mattarella. “Le dimissioni di Draghi portano l'Italia nell'instabilità” titola il giornale spagnolo, soffermandosi sul tempismo dell'annuncio dato in uno scenario delicatissimo per l'Italia e l'Europa intera. “L'ortodossia” di Mario Draghi, scrive Daniel Verdù, corrispondente in Italia per El Pais, si scontra con la “vulcanica politica italiana”. “Il raffinato ex presidente della Bce si mostra inflessibile di fronte alla complessità parlamentare dell'Italia e non riesce a prevenire l'implosione del suo esecutivo di fronte alle rozze richieste del Movimento 5 Stelle” continua il giornalista.

Dalla Francia Le Figarò scrive in prima pagina “L'Italia precipita di nuovo nella crisi politica”, dedicando a pagina 7 un lungo commento. Il giornale riporta anche il crollo della borsa italiana e le parole del ministro degli Esteri Luigi di Maio, che ha puntato il dito contro il suo ex partito dicendo di aver architettato la crisi da mesi.

 

In Germania il Die Ziet scrive “Il patto di fiducia è rotto. Dopo le dimissioni di Mario Draghi, i partiti devono trovare una via d'uscita dalla crisi in Italia. Se ci saranno nuove elezioni probabilmente verrà votata la destra”, riferendosi alle parole con cui il premier ha comunicato ai ministri la volontà di lasciare l'incarico. La Bild titola sull'home page del sito “Draghi-drama!” sottolineando che “l'Italia sta scivolando in una profonda crisi politica nel mezzo di un'emergenza per la siccità e l'energia, la guerra in Ucraina e importanti decisioni in sospeso sui fondi Ue. Draghi ha recentemente rimarcato che ai suoi occhi non ci sarebbe governo senza il Movimento Cinque Stelle”.

 

Anche l'Inghilterra, alle prese con le dimissioni di Boris Johnson e il conseguente caos all'interno del partito dei Tory, guarda all'Italia. Nelle top stories del Guardian viene data la notizia delle dimissioni di Draghi “after coalition partner snub”, dove il verbo “to snub” significa “snobbare”, o per dirlo in maniera ancora più significativa “mancare di rispetto”. “Gli analisti affermano che l'ultima mossa della non partecipazione al voto sul dl Aiuti è stata principalmente dovuta alle turbolenze all'interno del partito in difficoltà piuttosto che motivata da differenze politiche significative con l'amministrazione di Draghi”, ha concluso il Guardian.

 

L'Economist si lancia in una profonda analisi del momento storico italiano: con una metafora marittima il giornale sottolinea che il leader cerca di dimettersi dopo aver valutato i rischi considerevoli della sua permanenza. "Se il M5s stelle rimanesse a bordo, Super Mario si troverebbe a essere lo skipper di una nave in cui alcuni tra i marinai si riserverebbero di tanto in tanto il diritto all'ammutinamento. Senza loro, una delle restanti parti potrebbe prima o poi essere tentata di farlo seguendo il loro esempio e saltare giù dalla nave.” Nell'articolo si conclude dando spazio anche alle parole di Gentiloni, il quale si è mostrato preoccupato per la vicenda. “They will not be alone” si conclude l'articolo.

 

In America il New York Times parla in prima pagina di un “political limbo” per l'Italia e il Wall street Journal definisce Draghi come “una delle voci più forti tra i leader europei a favore delle sanzioni economiche contro Mosca e delle spedizioni di armi in Ucraina. Draghi si è anche espresso a favore della candidatura dell'Ucraina all'adesione all'Unione Europea, una posizione a cui hanno ora aderito anche Francia e Germania, precedentemente scettiche.” Ma, scrive il Wall Street Journal il leader ha dovuto fare i conti con i dissidenti nella grande coalizione, che include anche il M5s. E la Russia? Sono state le voci e le analisi delle ultime ore che vedrebbero il Cremlino "esultare" all'idea che un nemico forte e autorevole come Mario Draghi abbia rassegnato le dimissioni: per ora ci si può solo basare sul post sarcastico pubblicato su Telegram da Dmitri Medvedev, ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza di Mosca. "Dopo Boris e Mario chi sarà il prossimo a lasciare la presidenza?"

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