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Nobel per la Pace a Maria Ressa e Dmitry Muratov

Priscilla Ruggiero

La Commissione ha deciso di premiare i due giornalisti per "i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura”

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La Commissione norvegese per il Nobel venerdì 8 ottobre, a Oslo, ha assegnato il Nobel per la Pace 2021 a due giornalisti: Dmitry Muratov, cofondatore nel 1993 e caporedattore dal 1995 del giornale d'inchiesta russo Novaja Gazeta - la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa a colpi di arma da fuoco il 7 ottobre 2006 - e Maria Ressa, cittadina filippina naturalizzata statunitense, reporter della Cnn e cofondatrice del sito investigativo Rappler, noto per le sue inchieste sull'operato del governo del presidente filippino Rodrigo Duterte, soprattutto in relazione alla sua sanguinosa "guerra alla droga". Venne nominata nel 2018 dal Time “Person of the Year”.

La Commissione, si legge nella motivazione, ha deciso di premiare i due cronisti per "i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura”.

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Qui il video dell'assegnazione del premio:

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"Il giornalismo libero, indipendente e basato sui fatti serve a proteggere dall'abuso di potere, dalle bugie e dalla propaganda di guerra", ha detto Berit Reiss-Andersen, presidente della Commissione.

La scelta è stata considerata una sorpresa: Ressa e Muratov infatti non erano nelle liste di molti osservatori per il Nobel. Tra i candidati - 329, uno dei più grandi pool nei 126 anni di storia del premio - coloro che erano stati considerati i favoriti per quest'anno erano attivisti per il cambiamento climatico, dissidenti politici e scienziati il ​​cui lavoro ha contribuito a contrastare la pandemia di Covid-19. 

"La Commissione del premio Nobel per la Pace ha capito che un mondo senza fatti significa un mondo senza verità e fiducia", ha detto su Youtube dopo l'annuncio. “Senza nessuna di queste cose, di certo non si può sconfiggere il coronavirus, nè vincere il cambiamento climatico”.

Ieri Ressa parlando alla Cnn delle elezioni filippine del prossimo anno ha detto: "Ho coperto questo paese dal 1986, non sono mai stata la notizia, ma l'unica ragione per cui sono diventata la notizia è perché mi rifiuto di essere calpestata, mi rifiuto di smettere di fare il mio lavoro come dovrei". 

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Qui l'articolo di Giulia Pompili sulla giornalista simbolo della battaglia per la libertà di stampa nelle Filippine, quando è stata condannata da un tribunale di Manila per diffamazione con il rischio di sei anni di carcere

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Ressa è stata arrestata il 12 febbraio 2019 - la polizia è entrata nella redazione del più importante giornale d’informazione online delle Filippine

Qui un articolo sul Foglio su come Facebook abbia rivoluzionato il sud-est asiatico: il social network che è passato da essere un ariete contro la censura a un supporto tecnologico degli antieroi dei diritti umani e dei radicali islamici

Novaya Gazeta, il giornale di Muratov "è il più indipendente in Russia oggi, con un atteggiamento fondamentalmente critico nei confronti del potere", ha affermato la Commissione. Ha poi aggiunto che sono stati uccisi sei membri dello staff del giornale, e che che Dmitry Muratov ha "coerentemente difeso il diritto dei giornalisti di scrivere tutto ciò che vogliono su ciò che vogliono, purché rispettino gli standard professionali ed etici del giornalismo".

Micol Flammini sul Foglio ha scritto che in Russia nell'ultimo anno è aumentata la pressione sui media - Novaya Gazeta è rimasta uno dei pochi giornali indipendenti in circolazione

Giulio Meotti ha intervistato la giornalista Yulia Latynina, firma della Novaya Gazeta, che racconta la lotta dei russi per la libertà di stampa

Qui abbiamo raccontato del processo per l'omicidio di Anna Politkovskya, la giornalista russa uccisa nel 2006, famosa per le sue inchieste pubblicate sulla Novaya Gazeta

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