PUBBLICITÁ

Boris Johnson dice che "non è stato il vaccino ma il lockdown a ridurre morti e contagi"

Sicuramente la campagna vaccinale ha aiutato ma il grosso del lavoro nel ridurre la diffusione della malattia è dovuto alle chiusure, dice il premier britannico

PUBBLICITÁ

Il Regno Unito ha realizzato una campagna di vaccinazione molto efficace: 32 milioni di persone hanno ricevuto una dose, 7 milioni ne hanno ricevute due e si pensa già a un "richiamo" in autunno. Ma è stato soprattutto il lockdown, del quale il primo ministro Boris Johnson, nella prima fase della pandemia, negava l'utilità a permettere alla Gran Bretagna di iniziare a tornare alla normalità
 
Ieri le severe misure di restrizione in vigore da Natale sono state alleggerite. Riaprono pub e ristoranti (entrambi limitatamente agli spazi aperti), i negozi, i parrucchieri, i barbieri, le palestre, dal prossimo week-end comincia a tornare il pubblico negli stadi di calcio, e poi sarà il turno di cinema e teatri. Un (quasi) ritorno alla normalità.

PUBBLICITÁ

 

 

"Sottolineiamo un punto importante sulla situazione nella quale ci troviamo nella pandemia", dice il premier britannico Boris Johnson. "Perché ieri abbiamo potuto andare dal parrucchiere, al pub o fare shopping e questo è fantastico. E i numeri dei contagiati e dei morti sono calati ma è molto importante che tutti capiscano che non è il vaccino che ha ridotto i contagi e i morti. È stato, in larga parte, il lockdown. Sicuramente la campagna vaccinale ha aiutato ma il grosso del lavoro nel ridurre la diffusione della malattia è dovuto al lockdown. Quindi se riapriamo il risultato sarà inevitabilmente che vedremo aumentare il numero dei contagi e tristemente delle ospedalizzazioni e dei morti".

PUBBLICITÁ

 

 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ