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Fuori come sarà - 2021

La partenza tranquilla del semestre portoghese

Gli obiettivi, le difficoltà, l'incognita della terza ondata e il programma con tre priorità: la ripresa grazie alle transizioni climatica e digitale, l'attuazione del pilastro sociale dell'Ue e il rafforzamento dell'autonomia strategica

David Carretta

Per António Costa sarà difficile uguagliare Angela Merkel, ma potrà beneficiare dei risultati ottenuti dalla Germania per cercare di fare della presidenza del Consiglio dell'Unione europea che spetta al Portogallo un nuovo inizio per tutti

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Uguagliare il semestre europeo di Angela Merkel sarà impossibile, ma il primo ministro António Costa può almeno beneficiare dei risultati ottenuti dalla cancelliera tedesca negli ultimi sei mesi per cercare di fare della presidenza portoghese dell'Unione europea un nuovo inizio dopo l'anno del Covid-19. Il Portogallo prende le redini dell'Ue l'1 gennaio con una certa tranquillità, dopo l'accordo definitivo del 12 e 13 dicembre sul quadro finanziario pluriennale e il Recovery fund. Non dovrà nemmeno perdere troppo tempo sui regolamenti per mettere in opera tutto il pacchetto di bilancio da 1.800 miliardi: la presidenza tedesca dell'Ue è riuscita a chiudere gran parte dei dossier con il Parlamento europeo in tempi record. Il “deal” negli ultimi giorni utili sull'accordo commerciale con il Regno Unito per il dopo Brexit permette di evitare una crisi maggiore a inizio 2021. L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca il 20 gennaio dovrebbe segnare il ritorno alla cooperazione transatlantica e far venire meno una fonte di perenne nervosismo tra gli europei.

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Uguagliare il semestre europeo di Angela Merkel sarà impossibile, ma il primo ministro António Costa può almeno beneficiare dei risultati ottenuti dalla cancelliera tedesca negli ultimi sei mesi per cercare di fare della presidenza portoghese dell'Unione europea un nuovo inizio dopo l'anno del Covid-19. Il Portogallo prende le redini dell'Ue l'1 gennaio con una certa tranquillità, dopo l'accordo definitivo del 12 e 13 dicembre sul quadro finanziario pluriennale e il Recovery fund. Non dovrà nemmeno perdere troppo tempo sui regolamenti per mettere in opera tutto il pacchetto di bilancio da 1.800 miliardi: la presidenza tedesca dell'Ue è riuscita a chiudere gran parte dei dossier con il Parlamento europeo in tempi record. Il “deal” negli ultimi giorni utili sull'accordo commerciale con il Regno Unito per il dopo Brexit permette di evitare una crisi maggiore a inizio 2021. L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca il 20 gennaio dovrebbe segnare il ritorno alla cooperazione transatlantica e far venire meno una fonte di perenne nervosismo tra gli europei.

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Premier socialista di un paese del sud, Costa ha voluto fare della politica sociale la principale priorità della sua presidenza. "La presidenza vuole rafforzare la resilienza dell'Europa e la fiducia dei cittadini nel modello sociale europeo promuovendo un'Unione basata su valori comuni di solidarietà, convergenza e coesione", dice il programma del Portogallo: "Dobbiamo mettere il modello sociale europeo al cuore dell'agenda dell'Ue, dato che la sua importanza è stata ulteriormente evidenziata dalla pandemia e dalle sue conseguenze sul benessere dei cittadini". Il programma portoghese include tre priorità: la ripresa grazie alle transizioni climatica e digitale, l'attuazione del pilastro sociale dell'Ue e il rafforzamento dell'autonomia strategica. Costa ha già messo in calendario un summit sociale a maggio a Porto il 7 e 8 maggio. Le parole d'ordine includono lotta alla povertà e all'esclusione sociale, protezione dei gruppi più vulnerabili, uguaglianza di genere e anti-discriminazione. Costa vuole anche promuovere una cooperazione rafforzata nel settore della sanità per migliorare la capacità degli stati membri di rispondere alle minacce per la salute. Ma la possibilità di realizzare gli obiettivi portoghesi e di tornare a una normalità europea sono ancora appese al Covid-19.

 

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Dopo quella tedesca anche quella portoghese “sarà una presidenza Covid”, spiega al Foglio un diplomatico dell'Ue. “Se ci sarà una terza ondata della pandemia, non ci sarà attenzione sufficiente per tutto il resto”. La lezione della presidenza tedesca è chiara: Angela Merkel e la sua squadra erano stati costretti a cestinare il programma che avevano preparato negli scorsi anni per concentrare tutta la loro attenzione sulla gestione della pandemia e il Recovery fund. Una terza ondata nell'Ue, seguita da una terza serie di lockdown, potrebbero compromettere anche la presidenza portoghese. Tanto più che ci vorranno almeno un paio di mesi per portare a pieno regime le campagne di vaccinazione nazionali e gran parte delle riunioni fisiche a Bruxelles non dovrebbero riprendere prima della tarda primavera. La velocità con cui sono state chiuse le frontiere dopo la scoperta di una variante del coronavirus più contagiosa nel Regno Unito dimostra quanto sia fragile il coordinamento a livello Ue.

 

Alcuni dei dossier più scottanti che la presidenza portoghese ha ereditato da quella tedesca, come il nuovo Patto su migrazione e asilo, con ogni probabilità rimarranno in stallo anche nei prossimi sei mesi. "La nostra priorità è raggiungere un accordo che rispetti un principio fondamentale: lo spirito di solidarietà tra tutti i paesi", ha detto Costa a metà dicembre. Ma è impossibile che Ungheria e Polonia diano il via libera. “Il dibattito sui migranti è il più tossico che l'Ue ha di fronte”, spiega un ambasciatore di uno stato membro: “Serviranno anni prima di un accordo, se mai sarà raggiunto”. Nel 2021 c'è da decidere se e quando lanciare la Conferenza sul futuro dell'Europa e se si vuole una riforma del trattato (poco probabile per l'ostilità di almeno 22 stati membri). C'è da sbloccare il processo di allargamento, dopo che la Bulgaria ha messo il veto all'avvio di negoziati con Macedonia del nord e Albania. E c'è da gestire la costante tensione con la Turchia, nel momento in cui i 27 sono divisi sul dialogo e sulle sanzioni contro Recep Tayyip Erdogan per le sue provocazioni nel Mediterraneo orientale e nel vicinato dell'Ue.

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