PUBBLICITÁ

I servizi russi ammettono il tentato avvelenamento di Navalny

Daniele Ranieri

Un uomo della squadra mandata a eliminare l’oppositore russo gli confessa l’operazione  durante una telefonata trappola. I sicari gli hanno messo granuli di novichok nelle mutande

PUBBLICITÁ

Il volto più noto dell’opposizione russa, Alexey Navalny, ha telefonato a un uomo che faceva parte della squadra dell’intelligence russa (Fsb) che ha tentato di ucciderlo con il veleno il 20 agosto scorso, si è spacciato per un suo superiore e gli ha chiesto di spiegare il fallimento. Nel corso della chiamata di 49 minuti l’uomo ha confessato che l’avvelenamento di Navalny è un’operazione dei servizi russi e ha anche rivelato il modo scelto per uccidere il politico russo: i sicari dei servizi hanno messo dei microgranuli dell’agente nervino novichok in un paio di mutande. A contatto con il sudore il novichok si è sciolto e ha cominciato a essere assorbito dalla pelle. Ma il pilota del volo sul quale Navalny si sentì male prese la decisione di fare un atterraggio d’emergenza e questo accorciò di almeno tre ore il tempo d’esposizione perché i medici spogliarono la vittima. Quando diciannove giorni dopo Navalny si svegliò dal coma in un ospedale di Berlino chiese alle autorità russe di riavere indietro i suoi vestiti, ma la richiesta fu respinta e molti sospettarono che fosse un tentativo di nascondere le tracce del veleno. Adesso arriva la conferma, grazie alla telefonata-trappola fatta a uno della squadra di sicari mandata a uccidere l’oppositore

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Il volto più noto dell’opposizione russa, Alexey Navalny, ha telefonato a un uomo che faceva parte della squadra dell’intelligence russa (Fsb) che ha tentato di ucciderlo con il veleno il 20 agosto scorso, si è spacciato per un suo superiore e gli ha chiesto di spiegare il fallimento. Nel corso della chiamata di 49 minuti l’uomo ha confessato che l’avvelenamento di Navalny è un’operazione dei servizi russi e ha anche rivelato il modo scelto per uccidere il politico russo: i sicari dei servizi hanno messo dei microgranuli dell’agente nervino novichok in un paio di mutande. A contatto con il sudore il novichok si è sciolto e ha cominciato a essere assorbito dalla pelle. Ma il pilota del volo sul quale Navalny si sentì male prese la decisione di fare un atterraggio d’emergenza e questo accorciò di almeno tre ore il tempo d’esposizione perché i medici spogliarono la vittima. Quando diciannove giorni dopo Navalny si svegliò dal coma in un ospedale di Berlino chiese alle autorità russe di riavere indietro i suoi vestiti, ma la richiesta fu respinta e molti sospettarono che fosse un tentativo di nascondere le tracce del veleno. Adesso arriva la conferma, grazie alla telefonata-trappola fatta a uno della squadra di sicari mandata a uccidere l’oppositore

PUBBLICITÁ

  
Navalny si è presentato al telefono come Maxim Ustinov, vice di Nikolai Patrushev, capo del Consiglio di sicurezza russo, e ha mascherato la telefonata per far sembrare che il numero corrispondesse. Prima aveva telefonato anche ad altri agenti della squadra e si era presentato con il vero nome, ma nessuno aveva accettato la chiamata. Con gli ultimi due nomi ha scelto di provare a fare una telefonata con finta identità, come in un qualsiasi programma di scherzi ai politici. Soltanto che in questo caso voleva confermare che il governo russo ordina ai servizi segreti di uccidere gli oppositori. L’agente Konstantin Kudryavtsev ha abboccato. I nomi e le foto dei sicari erano usciti una settimana fa grazie a un lavoro investigativo del sito Bellingcat.

   

     

PUBBLICITÁ

Dalla telefonata registrata e disponibile su YouTube con sottotitoli in inglese si capisce che questa volta i servizi russi hanno usato una nuova variante di novichok, allo stato solido, quindi la Russia sta ancora lavorando alla produzione di armi chimiche in violazione della Convenzione internazionale alla quale ha aderito. Si capisce anche che da due anni, dal tentato avvelenamento del doppiogiochista Sergei Skripal vicino a Londra, i servizi russi hanno commesso errori enormi che hanno esposto l’organizzazione come non era mai successo prima e hanno fatto saltare la copertura di moltissimi agenti. L’idea da romanzo, anzi peggio da social media, che i servizi russi siano spietati e anche capaci ne esce demolita. “Se avessimo voluto farlo, lo avremmo fatto davvero”, ha detto il presidente Vladimir Putin durante una conferenza stampa giovedì scorso, con un’espressione minacciosa che non corrisponde ai fatti.

 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ