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La Cecenia celebra il decapitatore del professor Paty

Nel 2015, dopo l’attacco contro la redazione di Charlie Hebdo, a Grozny Ramzan Kadyrov aveva mobilitato un milione di persone contro il settimanale satirico francese

Micol Flammini

Il canale Telegram Baza ha riferito che il funerale di Abdullakh Anzorov è stato pieno di onori e hanno partecipato più di duecento persone. Le domande che Putin non fa a Kadyrov e lo strano modo di proteggere l'occidente 

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Roma. E’ stato celebrato in Cecenia il funerale di Abdullakh Anzorov, il diciottenne ceceno che il 16 ottobre scorso ha decapitato il professore Samuel Paty in mezzo a una strada a Conflans-Sainte-Honorine, un comune fuori Parigi. Non si è trattato di una sepoltura qualsiasi, il canale Telegram russo Baza ha riferito che è stata una cerimonia con tutti gli onori, con duecento persone ad assistere, e le autorità locali che hanno dovuto prendere delle misure di sicurezza per gestire il gran traffico nel distretto di Urus-Martanovsky. I partecipanti, in coro, per accompagnare la bara sorretta da quattro uomini, urlavano “Allah Akbar”. Anzorov ha decapitato Samuel Paty per aver mostrato le vignette di Charlie Hebdo che ritraevano Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione e, poco dopo averlo ucciso, aveva registrato un messaggio in cui accusava il professore di aver offeso “il profeta” e raccontava di essere in Francia e di voler lottare contro gli infedeli. 

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Roma. E’ stato celebrato in Cecenia il funerale di Abdullakh Anzorov, il diciottenne ceceno che il 16 ottobre scorso ha decapitato il professore Samuel Paty in mezzo a una strada a Conflans-Sainte-Honorine, un comune fuori Parigi. Non si è trattato di una sepoltura qualsiasi, il canale Telegram russo Baza ha riferito che è stata una cerimonia con tutti gli onori, con duecento persone ad assistere, e le autorità locali che hanno dovuto prendere delle misure di sicurezza per gestire il gran traffico nel distretto di Urus-Martanovsky. I partecipanti, in coro, per accompagnare la bara sorretta da quattro uomini, urlavano “Allah Akbar”. Anzorov ha decapitato Samuel Paty per aver mostrato le vignette di Charlie Hebdo che ritraevano Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione e, poco dopo averlo ucciso, aveva registrato un messaggio in cui accusava il professore di aver offeso “il profeta” e raccontava di essere in Francia e di voler lottare contro gli infedeli. 

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Anzorov è un terrorista, ma nonostante questo, la decapitazione ha portato alcune comunità islamiche a organizzare delle grandi proteste contro la Francia e a un boicottaggio delle merci francesi, indetto dal presidente turco Erdogan e seguito in altri paesi del mondo islamico. Anche in Russia, alcuni cittadini di fede musulmana erano andati a protestare sotto l’ambasciata francese a Mosca dopo che, nel discorso commemorativo per Paty, il presidente Macron aveva parlato della necessità di agire affinché l’islamismo non costituisse una minaccia per la democrazia francese. Il governatore ceceno Ramzan Kadyrov aveva inizialmente condannato l’attacco, ma anche lui si era unito alla campagna contro Macron e lo aveva accusato di spingere i musulmani sulla strada del terrorismo. Il funerale di Anzorov ha assunto le dimensioni del funerale di stato, come chiedeva nel messaggio registrato, è stato celebrato come un martire e, secondo alcuni media russi, nel suo villaggio, Shalazhi, i suoi concittadini gli avrebbero anche intitolato una strada. 

 

Non è la prima volta che la Cecenia celebra in patria atti terroristici avvenuti in Francia. Nel 2015, dopo l’attacco contro la redazione di Charlie Hebdo, mentre i francesi sfilavano per le strade della capitale con le matite in mano e i cartelli con su scritto “Je suis Charlie”, a Grozny Ramzan Kadyrov, presente alle manifestazioni, era riuscito a mobilitare un milione di persone contro il settimanale satirico francese. Aveva tenuto discorsi in cui accusava l’Europa di offendere e insultare l’islam nel nome della libertà e della democrazia, aveva detto che non soltanto la Cecenia, ma anche la Russia erano contrarie a questo atteggiamento e, anzi, lo criticava. Kadyrov ha un rapporto molto forte con Vladimir Putin, che all’epoca condannò l'attacco contro il giornale, inviò il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, alle manifestazioni di solidarietà in Francia, aveva anche detto che contro il terrorismo la Russia ci sarebbe sempre stata, ma era stato ben attento a tenersi a distanza dall’altra battaglia: quella per la libertà d’espressione. 
Dopo la decapitazione di Paty, Putin aveva di nuovo parlato della necessità di una maggior cooperazione internazionale contro il terrorismo, aveva definito l’omicidio “una barbarie”, ma nonostante Anzorov non sia il primo terrorista di lingua russa che proviene dalla Cecenia, anzi era nato a Mosca, non ha mai chiesto a Kadyrov delle azioni concrete, nonostante spesso abbia usato la lotta al terrorismo per giustificare alcune azioni in medio oriente. Quando a Grozny Kadyrov aveva guidato i ceceni fino alla moschea principale al grido di  “Allah Akbar” e “Je ne suis pas Charlie”, Putin si era soltanto limitato a fare in modo che a Mosca venissero proibite manifestazioni simili. Il presidente russo ha cercato anche di accreditarsi come il primo sostenitore della cristianità nel mondo, il suo legame strettissimo con la chiesa ortodossa, i suoi discorsi da difensore della fede avevano fatto crescere il mito di Mosca come la terza Roma, ma non ha mai criticato l’atteggiamento di Kadyrov nei confronti dell’islam radicale. 

 

Alla commemorazione organizzata per Anzorov, Kadyrov non era presente, o almeno il canale Telegram Baza non parla della sua presenza, ma le autorità locali che avevano organizzato le misure di sicurezza erano a conoscenza del fatto che un terrorista sarebbe stato sepolto come un eroe. 

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