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Un islam europeo

Macron vuole un approccio duro su terrorismo e sicurezza. Le critiche all’Italia e la mediazione tedesca

David Carretta

Germania e Olanda sono molto caute sull’approccio della Francia e puntano sulla collaborazione

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Dopo la decapitazione di Samuel Paty e gli attacchi a Nizza e Vienna, l’Unione europea potrebbe seguire la strada tracciata da Emmanuel Macron in Francia nella lotta contro il terrorismo e il separatismo islamista attraverso la promozione di un “islam europeo” e un approccio più duro su integrazione, immigrazione, frontiere e sicurezza. Il presidente francese ieri ha ricevuto l’austriaco Sebastian Kurz e ha organizzato una conferenza stampa con la tedesca Angela Merkel, l’olandese Mark Rutte, Ursula von der Leyen e Charles Michel. “La nostra Europa è uno spazio unico di libertà” che va “difeso”, ha detto la presidente della Commissione.

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Dopo la decapitazione di Samuel Paty e gli attacchi a Nizza e Vienna, l’Unione europea potrebbe seguire la strada tracciata da Emmanuel Macron in Francia nella lotta contro il terrorismo e il separatismo islamista attraverso la promozione di un “islam europeo” e un approccio più duro su integrazione, immigrazione, frontiere e sicurezza. Il presidente francese ieri ha ricevuto l’austriaco Sebastian Kurz e ha organizzato una conferenza stampa con la tedesca Angela Merkel, l’olandese Mark Rutte, Ursula von der Leyen e Charles Michel. “La nostra Europa è uno spazio unico di libertà” che va “difeso”, ha detto la presidente della Commissione.

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Il presidente del Consiglio europeo ha annunciato che il terrorismo sarà all’ordine del giorno del vertice di dicembre. Michel ha proposto la creazione di un istituto europeo per la formazione degli imam per “assicurare che non ci siano compromessi sui valori fondamentali”. Venerdì ci sarà una riunione dei ministri dell’Interno dei 27. Francia e Austria hanno chiesto sanzioni contro chi rifiuta di integrarsi, poteri straordinari di polizia sulle comunicazioni crittografate e multe per le piattaforme che non rimuovono i contenuti terroristici online. In gioco c’è anche Schengen. Macron, parlando dell’attacco a Nizza, ha evocato le “falle” alle frontiere esterne dell’Ue: è una critica implicita all’Italia.

 

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Il rischio di uno scontro su islam e Schengen all’interno dei 27 è alto, lasciando incompleto il cantiere della cooperazione anti terrorismo. (Carretta segue a pagina quattro) L’idea di un “islam francese” e la proposta di legge contro il “separatismo islamista” sono state rilanciate da Macron dopo la decapitazione del professore Samuel Paty, provocando una dura reazione nel mondo arabo-musulmano. Dopo Nizza, il presidente francese ha anche iniziato a collegare terrorismo e immigrazione. “Dobbiamo lavorare a una rifondazione dello spazio Schengen. E’ essenziale. Non bisogna confondere la lotta all’immigrazione clandestina e il terrorismo. Ma non dobbiamo ignorare il legame tra i due fenomeni”, ha detto Macron.

 

Ma le sue posizioni mettono a disagio alcuni partner europei. “Macron ha un tono marziale che non facilita le cose”, dice al Foglio una fonte europea. La bozza di dichiarazione promossa da Francia e Austria per la riunione dei ministri dell’Interno alimenta le divisioni interne all’Ue. “Nel momento in cui si affrontano queste questioni emergono divergenze tra i 27 sull’integrazione e l’organizzazione delle società”, riconosce la stessa fonte. La Germania di Angela Merkel, che ha la presidenza di turno dell’Ue, sta cercando di frenare gli ardori della coppia Macron-Kurz. In una nuova bozza della dichiarazione dei ministri dell’Interno, i passaggi più contestati su immigrazione e integrazione sono stati cancellati. “La nostra lotta contro il terrorismo non è diretta contro l’islam, ma contro l’estremismo fanatico e violento”, si legge. Anche il concetto di “islam europeo” è stato edulcorato: la Commissione viene invitata a sostenere iniziative volte a “promuovere l’educazione e la formazione religiosa – preferibilmente all’interno dell’Ue – che sia in linea con i diritti e i valori fondamentali europei”.

 

Anche sui progetti di rifondazionee di Schengen, Merkel e Rutte sono prudenti. “Parliamo soprattutto di rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne”, ha risposto la cancelliera a chi chiedeva se torneranno le frontiere interne. Il premier olandese ha spiegato di essere “preoccupato” per la libera circolazione. La presidenza tedesca dell’Ue vuole concentrarsi sulla cooperazione nella lotta al terrorismo. Nella bozza di dichiarazione dei ministri dell’Interno è rimasto l’obiettivo di facilitare l’accesso ai dati crittografati “in modo che le prove digitali possano essere raccolte legalmente e usate dalle autorità competenti”.

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Altri passaggi riguardano lo sviluppo di database comuni, la cooperazione di polizia, lo scambio di informazioni e il rafforzamento del codice penale. Perché è su questo che l’Ue e i suoi stati membri non hanno fatto quel che avrebbero dovuto. Tra due giorni è l’anniversario degli attentati di Parigi. Ma cinque anni dopo le molte promesse di un antiterrorismo dell’Ue non si sono mai concretizzate.

 

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