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Contro mastro ciliegia

Mozziconi di libertà. La Nuova Zelanda vuole vietare le sigarette ai ragazzi

Maurizio Crippa

Il governo di Wellington vuole impedire l'acquisto di tabacco per tutti i nati dopo il 2008, con tanto di smoke pass. Occhio all'effetto boomerang del proibizionismo

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In attesa che le nostre autorevoli fonti (di salvezza) in Europa smentiscano, dopo il presunto divieto di bere vino, anche quello di vendere la propria stamberga se non è ecofriendly, c’è un’altra follia del correttismo salutista e autoritario che dovrebbe spaventare. Anche se grazie al Cielo la Nuova Zelanda è ben lontana e anche a essere non, o ex, fumatori. Il governo di laggiù vuole impedire per legge ai giovani di cominciare a fumare (sigarette: il resto non si sa, sembra che faccia bene). E sarà vietato acquistare sigarette e tabacco per tutti i nati dopo il 2008. Mai una volta nella vita, mai na’ gioia (chissà se mai un joint).

 

Sconsigliare il fumo da tabacco è un’iniziativa legittima per un governo e anche utile, ma mettere addirittura un green pass? Trasformare in un reato la marachella di comprare un pacchetto (da dieci!) e anche solo chiedere a un vecchio tabagista in stazione “c’hai una siga?” è una forzatura moralista che avrebbe lasciato perplesso anche Calvino. Ma soprattutto, come direbbe Cappato: chi ci assicura che il proibizionismo non farà crescere la voglia di trasgressione, e addirittura il contrabbando e il mercato nero? Nasceranno le tabamafie? Chi può dirlo. Ma come dicevano i napoletani con Maradona: guaglio’, che vi siete persi.

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