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Verso Cannes. Arriva "Elvis" di Baz Luhrmann

Austin Butler – somigliante giovanotto con gli occhi azzurri e la bocca sexy – sarà la star. La vedova Priscilla Presley prima di vedere il film ha detto che nessuno sarà mai all'altezza del consorte: possiamo stare tranquilli, non si tratta di agiografia autorizzata

Mariarosa Mancuso

Una settimana prima della conferenza stampa (sarà il 14 aprile) il direttore artistico del Festival di Cannes Thierry Frémaux si fa intervistare da Variety. L’edizione numero 75 sarà splendente e molto festeggiata – dopo l’anno saltato per virus e l’anno slittato a luglio, sempre per virus. Intanto guarda film su film, ne sono arrivati più di duemila e le nuove tecnologie digitali consentono lavorazioni e ritocchi all’ultimo momento. I registi, lascia capire, sono ancora al lavoro e i selezionatori pure.

Di sicuro ci sarà “Elvis” di Baz Luhrmann, regista molto amato che aveva portato a Cannes lo strepitoso “Moulin Rouge” e l’altrettanto strepitoso “Grande Gatsby” (tratto da Scott Fitzgerald, tanto peggio per chi a Leonardo DiCaprio preferiva Robert Redford con il suo ridicolo guardaroba di calzoni alla zuava). Da solo vale il viaggio. 

Austin Butler – somigliante giovanotto con gli occhi azzurri e la bocca sexy – sarà Elvis, Tom Hanks sarà il suo manager, colonnello Tom Parker. La vedova Priscilla Presley prima di vedere il film ha detto che nessuno sarà mai all’altezza del consorte: possiamo stare tranquilli, non si tratta di agiografia autorizzata. E il regista che ha osato toccare il mostro sacro è australiano.

L’altro titolo sicuro è “Top Gun: Maverick”, con Tom Cruise nella parte dell’aviatore, 30 anni dopo. Arriva accompagnato dai soliti discorsi: il festival francese è grande amico del cinema americano (vale anche per i registi che arrivano dalle periferie, vale anche per le registe femmine). Resta però sempre in sospeso la faccenda Netflix: forse non è il numero uno, tra i produttori di cinema americano, ma lo è di molte produzioni nel mondo attorno a noi. Soltanto in Francia spenderà 40 milioni di dollari, e 30 sono esplicitamente destinati – secondo l’accordo stipulato con le categorie – a film parlati in francese. Per quanto riguarda l’uscita in sala, i cinema avranno una piattaforma di 15 – quindici – mesi. O Netflix sta cambiando le sue politiche, o sono i francesi che hanno vinto il braccio di ferro.

Tra gli altri registi che vedremo dal 17 al 28 maggio (secondo le indiscrezioni di Hollywood Reporter) ci saranno Wes Anderson, David Cronenberg, Luca Guadagnino, Ruben Östlund, Alejandro González Iñárritu. George Miller, un giovanissimo di 77 anni – ricordate “Mad Max: Fury Road”? – porta al festival “Three Thousand Years of Longing”: la storia del genio della lampada e dei tre desideri. La novità vera è l’accordo che il Festival di Cannes ha stretto con TikTok, a cui fornirà “contenuti esclusivi”. In cambio avrà denaro, e per non sfigurare – qui si parla di cinema mondiale, non di finanziamenti – ha avviato il concorso #TikTokShortFilm. Filmini nel formato verticale del social, durata da trenta secondi a tre minuti.