La chirurgia della Lazio e la vendetta di Pioli. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Da Palermo-Sampdoria a Inter-Roma. Cosa c'è da sapere sulla 26esima giornata di serie A

PALERMO-SAMPDORIA

(domenica ore 12.30, arbitro Doveri di Roma)

Non abbiamo mai amato le materia scientifiche, sopra ogni cosa la matematica, che nel calcio irrompe con l'aritmetica. Tutti vi si appellano, gli obiettivi rimangono aperti “fino a quando i numeri ce lo consentono”. Ecco, il Palermo non è ancora retrocesso, nonostante otto punti di distanza dall'Empoli (a tredici giornate dalla fine) appaiano un abisso. Per questo si deve parlare dei siciliani, come si deve parlare di una Sampdoria già sotto schiaffo per aver pareggiato in casa con il Cagliari dopo aver battuto Roma, Milan e Bologna. Ma questo è il livello italiano.

CHIEVO-PESCARA

(domenica ore 15, arbitro Gavillucci di Latina)

Aveva promesso i gradoni, e gradoni sono stati in settimana. Il ritorno di Zeman è stato salutato con una sua riabilitazione collettiva. Cinque gol al Genoa, prima vittoria del Pescara e tutto è perdonato a chi è sempre stato considerato un eretico del calcio. Detto che alla prima giornata tutti gli allenatori sono bravi, detto che il Genoa ha cacciato Juric e detto che gli abruzzesi peggio non avrebbero potuto fare, attendiamo riprova a Verona.

CROTONE-CAGLIARI

(domenica ore 15, arbitro Orsato di Schio)

Domenica il gol annullato a Ibarbo (e probabilmente decisivo per vincere in casa della Sampdoria) è stato accolto con spirito british in casa Cagliari. Polemiche di bassissimo profilo e sguardo rivolto al futuro. Questo la dice lunga di un campionato che, anche sul fondo, è praticamente deciso. Con i sardi fuori dalle zone pericolose da tempo e con i calabresi, invece, testardamente ancorati al basso fin dalle prime giornate.

GENOA-BOLOGNA

(domenica ore 15, arbitro Rocchi di Firenze)

 

E' vero: il Genoa era inguardabile, con sette sconfitte (e due pareggi) nelle ultime nove partite. Ma Juric aveva costruito prima una buona classifica e parlare di cattivi rapporti con lo spogliatoio era complicato, visto che Preziosi – more solito – glielo aveva stravolto a gennaio. I timori presidenziali hanno però avuto la meglio e da adesso tocca a Mandorlini. Dall'altra parte non sta benissimo Donadoni, reduce da quattro sconfitte di seguito.

LAZIO-UDINESE

(domenica ore 15, arbitro Pairetto di Nichelino)

 

Tolto il passo falso in casa contro il Chievo, la Lazio è stata chirurgica con chi le stava dietro in classifica, battendo tutti. Come quei bulli che alzano la voce con i più deboli e abbassano il capo con i più forti. Con l'Udinese si dovrebbe seguire l'abituale refrain, tanto più se si parla di una squadra capace di perdere cinque delle ultime otto partite. E' l'effetto appagamento.

SASSUOLO-MILAN

(domenica ore 15, arbitro Calvarese di Teramo)

 

Hanno provato a darlo anche agli immancabili cinesi, lui ha detto ancora una volta no. Bacca non si schioda dal Milan, dice di sentirsi al centro del progetto. Sarà e, senza peccare di ingenerosità, diciamo che il colombiano – dopo il 2 ottobre – ha realizzato appena due reti in quattordici gare di campionato, di cui una su rigore. Un cammino che non lascia gridare al miracolo. Matri, che non è neppure titolare, sul fronte opposto ne ha segnate sei. E che Bacca sia al centro del Milan saranno ancora i cinesi a dirlo, quando si decideranno a prendere operativamente in mano il club.

INTER-ROMA

(domenica ore 20.45, arbitro Tagliavento di Terni)

La Roma si presenta a Milano dubbiosa per una qualificazione in Europa League un po' così e furibonda per la questione stadio, in balia del dilettantismo amministrativo dei pentastellati al Campidoglio. E trova un allenatore che all'andata non c'era: Pioli venne cacciato dalla Lazio dopo aver preso quattro sberle nel derby, non potrà essere una partita a lui indifferente. Le cose più belle sono attese in attacco, con il confronto Icardi-Dzeko.

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