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Il patriottismo è l'estremo rifugio degli imbecilli

Camillo Langone

Domenica scorsa sono andato a votare e già questa è una mossa poco intelligente, che infatti di solito mi risparmio. Ma stavolta ci sono cascato, pungolato da un dubbio demenziale: e se Pizzarotti venisse rieletto al primo turno per un solo voto?

Il patriottismo non è l’estremo rifugio delle canaglie, come diceva Samuel Johnson, bensì degli imbecilli. Credo di poterlo dire perché uno di quegli imbecilli sono io. Domenica scorsa sono andato a votare e già questa è una mossa poco intelligente, che infatti di solito mi risparmio. Ma stavolta ci sono cascato, pungolato da un dubbio demenziale: e se Pizzarotti venisse rieletto al primo turno per un solo voto? Dunque mi sono abbassato al punto da recarmi nella più vicina scuola statale per mettere una croce su un qualsiasi simbolo che non fosse quello di “Effetto Parma”. Sapevo contro chi votare ma non per chi votare, dettaglio che ho deciso in corridoio, leggendo i nomi dei candidati sull’apposito manifesto. Alla fine ho messo la croce su Fratelli d’Italia. Per quale motivo ho compiuto un simile gesto, io che detesto l’inno di Mameli, il tricolore, gli ex missini, le donne in politica, il romacentrismo? Per la patria, l’ho fatto per la patria, per sentirmi nel rifugio di una patria. Certamente non per i begli occhi di Giorgia Meloni che, pugnalando alle spalle la patria e me, siccome il centro-destra non sarà al ballottaggio si è lestamente dichiarata per l’invasionista Pizzarotti e per la sua idea di una Parma “arricchita dalla multiculturalità”. Non mi resta che pregare per espiare.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).