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Dimenticando Biagi

Andrea Marcenaro

La distanza tra Civitavecchia nord e Parigi nello sbranare il giornalista cretino collettivo

Sarebbe l’ora che lasciasse in quella cazzo di Paris la magnifica madame Rossanà e corresse, il Venerato nostro sovrappeso, a stupirsi di come è esplosa la primavera nelle tenute sue. Nostre. Patrie. Certo finché da lassù, da quei bricchi di burro, sontuosamente egli si sbrana il giornalista - cretino - collettivo - con - la - foia - di - formare - le - coscienze - virgola - preda - com’è - di - orgasmo - isterico -da - indignazione (contro ogni possibilità di discutere), chissenefrega e se ne resti scomodo. Buttato lì, a Paris. Mentre noi qui, privilegiati, accoccolati alla lumière dei tramonti di Civitavecchia-nord, guarda stasera che colori, ti chiama fuori Franca, corri, dai, guarda che colori, noi si gode come cinghiali alla lettura dei nomi-simbolo di quella foia divinamente da lui stesso affrescata: del burino del Fatto, dell’altro che la verità magari, e di Io, che l’anima sua scuoteva Eros. Del caposcuola, cioè. E degli allievi capiclasse. Bon. Se stava qui, però, mica si dimenticava Biagi.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.