Walter Veltroni soccorso in ambulanza dopo essere stato morso da un cane alla festa dell'Unità di Botticino in provincia di Brescia (foto LaPresse)

Joe non perdona, sguinzaglia inserzionisti contro W. e assalta via Solferino

Sette feste per sette settimane è l'obiettivo 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Lo zampino di Joe sul polpaccio di Walter Veltroni. Clamoroso colpo di scena: era di Servegnini il cane morsicatore. Ricordate il bambino incappottato con la testa di cane nella prima copertina di 7, quella firmata da Joe?

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. E’ lui. Ben chiaro il movente: punire chi non manifesta il dovuto entusiasmo verso Matteo Renzi. Ma c’è di più. Veltroni s’era messo a ridere quando aveva saputo della pensata renziana, fare di Joe un senatore.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Lo zampino di Joe è castigatore. “E che, Matteuccio già si sente Caligola?”. Questo era stato il commento di Walter ma Joe – sia pure elevato al rango di un cavallo dalla nobile frezza – non perdona ed è perciò che ha fatto rosicchiare l’ex leader della sinistra alla Festa dell’Unità.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. E’ stato un avvertimento, quello di Joe, un assaggio di strategia per futuri blitz-krieg e comunque l’occasione – stava nascosto dentro un pentolone di cappelletti – gli ha permesso di valutare la possibilità di offrire a Renzi un’alternativa ben più frizzante che le solite salsicce alle Feste dell’Unità, organizzare le Feste di 7 e portare il verbo del Giglio Magico in ogni angolo d’Italia e del mondo.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. E’ l’operazione “7 Feste per 7 settimane”. L’iniziativa non può che partire da una lodevole offerta etica, quella di tanti soldi con cui risanare l’Unità, pagare insomma i debiti, chiudere i contenziosi, rinnovare i contratti per le lasagne e tornare infine in edicola come supplemento quotidiano di 7 (e così evitare ulteriore spargimento di zanne per conquistare il Corriere della Sera).

 

Bau-7-tè! 7 Feste per 7 settimane. Tutti soldi che deve uscire, va da sé, Urbano Cairo che però – stranamente – non sembra entusiasta del progetto di Joe, anzi, non gli dà neppure il tempo di profferire verbo. Gli scaglia contro una carica di 101 inserzionisti latranti, inviperiti per avere investito su 7, e tra loro – stranamente – anche i produttori di cibo per cani: “Dà un’immagine aggressiva dei nostri cuccioli”.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Cairo poteva cogliere l’occasione per evitare l’inutile dispendio di zanne tra le mura di via Solferino ma Joe, così, non ha alternativa. Ripiega su largo Treves e da lì, scavando una trincea, prepara l’assalto definitivo al quotidiano dove già si vede erede degno di miglior nome, ben più che Ferruccio de Bortoli (che tanta bua ha fatto a Maria Etruria Boschi), ben più che Paolo Mieli, ben più che Lucianino Fontana.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Se non fosse stato per quello che è stato, non accettare l’offerta di diventare senatore del Pd – ascoltare gli ammonimenti della sua signora e dire no a Matteo – oggi Joe sarebbe degno erede del direttore-statista per eccellenza del Corriere della Sera, erede appunto di Giovanni Spadolini. Altro che de Bortoli, altro che Mieli, altro che Fontana.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Joe, privato ormai dai mitici buoni taxi con cui Cairo salda i suoi emolumenti, ingaggia una muta siberiana per andare in trojka da Crema a Milano.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Muta il proprio look e si presenta al cospetto dei suoi redattori (vero, Irene?) nella veste di uno Schauzer gigante, con la stessa frezza bianca sugli occhi, digrigna i denti e si lancia all’assalto del Corriere: “Matteo lo vuole” è il suo grido di battaglia.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. Joe doma Tornasol, il cavallo ribelle di Siena, lo monta a pelo e con i suoi redattori (vero, Irene?) corre un palio attorno a via Solferino nerbando selvaggiamente i mezzo sangue per provocare la sensibilità vegan-vegetar-senziente di Fontana.

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. E’ tutto un manicomio di guaiti, latrati, bau-bau e arf-arf tra le scale e i corridoi del Corriere ma Joe non tiene conto dell’arma segreta. Lucianino, il direttore, apre nel cortile di via Solferino un allevamento di molossi addestrati alla caccia all’uomo: ovviamente l’uomo da cacciare è Servegnini!

 

Bau-7-tè! Sguinzagliare i cani. I molossi, pur educati ai principi animalisti, annusano l’impermeabile di Joe, vanno a scovarlo nelle segrete di via Solferino e lo seppelliscono nel giardino di Cairo sotto lo sguardo trionfante di Sandro Mayer che, generosamente, indica il proprio parrucchino: “Se non dovesse bastare il giardino, possiamo occultarlo qui; è il tallone di Joe, l’impermeabile bianco, senza quello perde ogni forza”. Joe, pur lacero, trova fiato: “Non finisce qui.”. E non finisce… (vero, Irene?).

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