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L'agenda Musk

Ugo Bertone

Internet, rinnovabili, spazio, mobilità. Seguire Musk, e la storia della sua vita, per capire i grandi affari del futuro

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I primi soldi li ha guadagnati a dodici anni vendendo a una rivista specializzata il codice di un programma creato smanettando sul Commodore Vic-20 regalatogli dai genitori: 500 dollari per un gioco che, nella versione web, ha ancora il suo mercato. Ma lui, diventato nel frattempo l’uomo più ricco del pianeta, non se ne occupa. Anche questo emerge dalla biografia del capitalista più singolare e imprevedibile: Elon Musk, cinquant’anni da compiere il prossimo 28 giugno, un patrimonio di 190 miliardi di dollari abbondanti grazie al 20 per cento delle azioni controllate nella sua Tesla, l’auto dei record che capitalizza in Borsa oltre 800 miliardi di dollari, più di quanto valgono l’industria a quattro ruote americana e tedesca messe assieme.

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I primi soldi li ha guadagnati a dodici anni vendendo a una rivista specializzata il codice di un programma creato smanettando sul Commodore Vic-20 regalatogli dai genitori: 500 dollari per un gioco che, nella versione web, ha ancora il suo mercato. Ma lui, diventato nel frattempo l’uomo più ricco del pianeta, non se ne occupa. Anche questo emerge dalla biografia del capitalista più singolare e imprevedibile: Elon Musk, cinquant’anni da compiere il prossimo 28 giugno, un patrimonio di 190 miliardi di dollari abbondanti grazie al 20 per cento delle azioni controllate nella sua Tesla, l’auto dei record che capitalizza in Borsa oltre 800 miliardi di dollari, più di quanto valgono l’industria a quattro ruote americana e tedesca messe assieme.

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Ma i numeri, per quanto eccezionali, non rendono giustizia al genio di questo ex ragazzo prodigio che, non pago di aver rivoluzionato il mondo delle quattro ruote si pone l’obiettivo di salvare il pianeta grazie alle sue invenzioni, compreso lo sbarco su Marte, prima tappa della prossima grande avventura umana quando “la vita diventerà multi-planetaria, un’avventura senza precedenti che aumenterà notevolmente la ricchezza e la diversità della nostra coscienza collettiva”. E’ con questo proposito che prende il via a fine gennaio la prossima missione di SN9, il prototipo della navicella spaziale Starship che dovrà portare l’uomo su Marte. E, prima ancora, una missione con la Nasa sulla Luna. A un prezzo popolare perché, spiegano i collaboratori, “Starship ha reinventato l’avventura spaziale con un taglio formidabile dei costi: il Falcon 9 è in grado di lanciare in orbita un peso di 22 tonnellate a un decimo dei prezzi di prima. Ma Starship ridurrà i costi di cento volte”.

 

Un visionario, insomma, ma dotato di uno spirito pratico che, almeno finora, gli ha consentito imprese che la maggior parte degli umani non ha mai neppure immaginato. E che lui conduce con l’arroganza e la naturale superiorità che, fin dall’infanzia nei sobborghi di Pretoria, lo hanno reso il bersaglio naturale dei bulli di quartiere. Senza raccogliere solidarietà né presso la madre, dietologa e modella canadese, né presso papà Errol, ingegnere, pilota e navigatore, proprietario di una miniera in Zambia. E’ con il padre che il giovane Elon decide di stare al momento del divorzio dei genitori. “Forse la mia decisione peggiore” dirà più avanti tagliando i rapporti al momento di emigrare negli Stati Uniti, l’unico posto abbastanza grande per sostenere il suo ego. 
Nel 1995 si trasferisce in California per conseguire un dottorato in fisica applicata e scienza dei materiali alla Stanford University. Ma si ritira dopo due soli giorni, il tempo sufficiente per capire che rischia di perder tempo mentre attorno a lui prende corpo il mondo nuovo: Internet, energie rinnovabili, esplorazione dello spazio. Ma anche mobilità, nel senso più ampio del termine, che non è solo auto ma anche movimento del denaro.

  

 

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Si fa davvero fatica anche solo ad elencare i suoi successi milionari (o miliardari). C’è il suo zampino, ad esempio, dietro la nascita dei servizi finanziari di PayPal, poi ceduti dietro congruo assegno a eBay. Ma il vero fil rouge dell’avventura di Musk, che pure trova il tempo per sposarsi, divorziare e risposarsi più spesso di un divo di Hollywood, passa dalla Tesla, l’azienda di auto elettriche che Musk si trova costretto a guidare nel 2008 quando, complice la crisi finanziaria, soci e capitali svaniscono in un botto. Sembra una sfida davvero impossibile, viste le difficoltà tecnologiche e la voragine dei costi per addentrarsi in un settore maturo e ben presidiato. Musk, però, non si tira indietro. E alla fine la spunta: si parte dai modelli di lusso per poi allargare gradualmente la platea del mercato. L’importante è attrarre l’attenzione dei mercati finanziari alla ricerca di soluzioni nuove senza deludere i clienti.

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Ma la conquista del mercato dell’auto è solo una parte, nemmeno la più importante. Accanto alle quattro ruote si sviluppa l’energia: dalle batterie che non servono solo a far marciare le auto, garantendo in prospettiva una durata quasi illimitata, ai prodotti di Solar City, l’altra creatura di Musk, specializzata nel fotovoltaico: nell’isola di Ta’u, nelle Samoa americane, a oltre 4 mila miglia dalla California, Musk ha creato un sistema al 100 per cento alimentato dall’energia solare. E ancora: non si può non fare un cenno all’Hyperloop, il sistema di trasporto ad alta velocità che prevede una capsula posizionata su un cuscino d’aria forzata che, secondo il progetto, potrebbe collegare Los Angeles a San Francisco in 35 minuti. Per non parlare dell’intelligenza artificiale o di altre iniziative di questo genio che non si ferma di fronte alla Sec (l’autorità di vigilanza sui mercati che l’ha già condannato) ma promette ancora non poche meraviglie. E non prendetevela se, come ha calcolato un’anima impietosa, in cinque minuti Elon Musk guadagna quanto un italiano in 23 settimane. Quando guadagna.

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