Foto di Ivan Sommonte, per gentile concessione della Athletica Vaticana

Wollongong 2022

Come pedala il Vaticano ai Mondiali di ciclismo

Andrea Trapani

Rien Schuurhuis vivrà la prova su strada della rassegna iridata in Australia da protagonista. L’Osservatore Romano giocosamente lo ha pronosticato tra i papabili vincitori della maglia iridata. Come si piazzerà però non conta, l'importante è lo spirito di condivisione alla base di questa spedizione

Un colpo di pedale vale più di un passaporto. Non è un’esagerazione: Rien Schuurhuis, nome semisconosciuto nel ciclismo professionistico, vivrà la prova su strada dei Mondiali di ciclismo di Wollongong, in Australia, da protagonista. Come è possibile che lo sia senza vantare grandi giri o classiche monumento nel suo palmares? La risposta sta nella neonata federazione ciclistica del Vaticano. Esatto. Schuurhuis è un cittadino vaticano, con tanto di passaporto. Non è la classica storia di nazionalità acquisite in modi bizzarri che spesso sono legate alle piccole nazioni, anzi. Se poche settimane fa un (vero) monegasco era riuscito a indossare la maglia a pois alla Vuelta, anche quella di Rien Schuurhuis è la storia di una “prima volta” di portata storica tanto per la squadra papale quanto per il mondo del ciclismo.

   

Il Mondiale di Rien Schuurhuis, ciclista vaticano

Rien Schuurhuis è sposato con Chiara Porro, ambasciatrice di Australia presso la Santa Sede dall’agosto 2020. Per chi non lo sapesse la cittadinanza vaticana viene attribuita alle persone che hanno residenza stabile presso lo Stato della Città del Vaticano per ragione di dignità, carica, ufficio o impiego. Spetta anche al coniuge purché convivente. L’avventura di Rien nasce quindi da una fortunata combinazione di eventi visto che, giusto un anno fa, Athletica Vaticana Vatican Cycling è diventata membro ufficiale dell’Unione ciclistica internazionale.

 

Al di là delle (microscopiche) dimensioni nazionali, lo sport in Vaticano infatti è una cosa seria: se nello staff della squadra ciclistica sono stati ingaggiati ex professionisti del valore di Valerio Agnoli, bisogna ricordare come Athletica Vaticana abbia iniziato, già quattro anni fa, il suo servizio con l’atletica leggera. Formata da cittadini e dipendenti vaticani e dai loro familiari di primo grado, oltre che dell’Uci, Athletica Vaticana è membro ufficiale della International Padel Federation e della World Taekwondo ed è pronta anche per entrare in World Athletics.

    

Papa Francesco e le virtù della bicicletta

In questo contesto la scelta di promuovere il ciclismo nasce dalla constatazione della popolarità di questo sport nel mondo vaticano, e non solo. Nasce anche dalla consapevolezza che pedalare in bicicletta, come afferma Papa Francesco, “mette in risalto alcune virtù come la sopportazione della fatica nelle lunghe e difficili salite, il coraggio nel tentare una fuga o nell’affrontare una volata, l’integrità nel rispettare le regole, l’altruismo e il senso di squadra”.

 

Parole importanti che saranno di conforto durante i 267 chilometri che dovrà affrontare Rien Schuurhuis: se l’Osservatore Romano giocosamente lo ha pronosticato tra i papabili vincitori della maglia iridata, dall’altra parte il suo curriculum rappresenta al meglio lo spirito di condivisione alla base di questa spedizione. Cittadino olandese, nato a Groningen, Rien si è classificato quarantesimo nei campionati a cronometro dei Paesi Bassi dello scorso anno ma la sua carriera ciclistica, per un gioco del destino, era nata proprio in Australia dove aveva corso il suo primo anno da professionista per poi proseguire tra Asia e Oceania, prima di fermarsi in Piazza San Pietro. Intanto alla prima uscita con la sua nuova squadra e sotto la nuova nazionalità vaticana ha corso la Limburg Cycling Time Trial, lo scorso 10 maggio, piazzandosi undicesimo. Il bianco e il giallo, i colori vaticani, sono già pronti a essere protagonisti.