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L'esultanza sbagliata di Aleix Espargaró

Matteo Rivarola

Il pilota dell'Aprilia esulta con un giro di anticipo al Gp di Catalunya, perdendo il podio. "Non è il momento di fargli il terzo grado per chiarire quanto successo, è più il momento del conforto", ha detto l'ad della casa di Noale

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“Sono molto giù: è il punto più basso della mia carriera”. Al termine della Gp di Catalunya, l’espressione di Aleix Espargaró parla più di mille parole. Rabbia e tanta delusione per il pilota dell’Aprilia, colpevole di un errore clamoroso proprio sotto gli occhi del suo pubblico di casa e dei suoi familiari, increduli ai box. Lo spagnolo ha esultato troppo presto per il suo secondo posto: in piedi con le braccia al cielo, appagato da un week-end perfetto fin dalle libere. Peccato, in gara, mancasse ancora un giro alla fine. Ha festeggiato prima della bandiera a scacchi Aleix. Gli attimi persi ad esultare si sono trasformati, nel giro di pochi secondi, in un finale amaro e inaspettato che lo hanno fatto scivolare al quinto posto.

 

Le lacrime e il viso segnato da una gara costruita con minuziosità curva dopo curva. L’attenzione al dettaglio, a cominciare dal casco, dedicato ai medici che hanno salvato la figlia Mia. La piccola è nata proprio durante il GP di Catalunya 4 anni fa. Ha subito due delicati interventi al cuore, ma per fortuna oggi sta bene e incita il papà guardando le gare in televisione. Era presente anche lei ieri, insieme al fratellino gemello Max. Una coppia inseparabile che ha reso il pre-gara di tutto il paddock una festa collettiva, in attesa del responso di una gara che avrebbe significato molto di più di soli 25 punti in classifica. La fretta, l’attesa, gli occhi fissi sulla lavagna in fondo al rettilineo, la volontà di vincere a tutti i costi davanti agli occhi dei suoi figli hanno giocato in Espargaró un epilogo difficilmente cancellabile dalla sua memoria.

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L’amministratore delegato di Aprilia, Massimo Rivola, un uomo con un passato alla gestione sportiva Ferrari, ha cercato insieme a tutto il team di guardare avanti con ottimismo, anche se la ferita il giorno dopo brucia ancora e parecchio. "È abbastanza disperato Aleix, non è il momento di fargli il terzo grado per chiarire quanto successo, è più il momento del conforto. Mi aspettavo di tutto, ma questo no. Peccato".

 

Il GP di Catalunya resta stregato per lo spagnolo. Nelle precedente sette edizioni aveva tagliato il traguardo solo una volta, nel 2020, raccogliendo un dodicesimo posto. La voglia di rivincita era altissima, specie dopo aver infranto il record della pista durante le prove di sabato. Chi scatta dalla pole position, se non sbaglia, vince. Non è accaduto a Espargaró, colpevole soltanto di aver assaporato un podio troppo in fretta.

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