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Il Foglio sportivo

La Pro Recco prova a far innamorare Milano

Roberto Perrone

All’Aquamore Bocconi i liguri dovevano giocare la partita di Champions contro lo Jug, ma la formazione croata non si è presentata causa Covid. Lo spettacolo della pallanuoto adrà in scena comunque contro una squadra All Stars allenata dal tecnico del Settebello, Sandro Campagna

Santa coming to the town. Natale è passato e quindi non parliamo di Santa Claus, protagonista della famosa canzone, ma della Santa Waterpolo, il più grande sport di squadra azzurro che celebra se stesso giocando la più importante competizione europea a Milano. Martedì 25 gennaio alle 21 la Pro Recco 1913, nella “splendida cornice” (qui ci sta) dell’Aquamore Bocconi doveva affrontare lo Jug Dubrovnik, in un remake della finale di Coppa dei Campioni del 2007 alla piscina Scarioni (all’aperto). La partita, valida per l'ottava giornata della Champions che si concluderà con la Final Eight di Belgrado, però è saltata a causa di alcuni giocatori positivi al Covid (e gli altri in quarantena) tra le fila dei croati. E così la squadra ligure affronterà una squadra All Stars allenata dal tecnico del Settebello, Sandro Campagna, composta da alcuni dei giocatori migliori del campionato italiano. 

Deus ex machina dell’evento è Maurizio Felugo, bandiera della Pro Recco (e del Settebello: oro al  Mondiale 2011, argento olimpico nel 2012) in calottina e ora in elegante grisaglia presidenziale. La Pro Recco si domicilierà nel nuovo complesso Aquamore Bocconi Sport Center, creato all’interno del campus dell’università milanese, per tre partite: ci saranno l’Hannover (8 febbraio) e l’OSC Budapest (22 febbraio).

Al centro della metropoli, dove deve stare lo sport di squadra più vincente d’Italia: tre titoli olimpici (1948, 1960, 1992), quattro mondiali (1978, 1994, 2011, 2019), tre europei (1947, 1993, 1995), senza aggiungere argenti e bronzi, tagli e frattaglie. “Milano era il mio sogno di questi anni, già prima del Covid, quando con Ratko Rudic abbiamo pensato alla Pro Recco itinerante” racconta Felugo. Portare la grande pallanuoto in giro per l’Italia, nelle grandi città dove non c’è mai stata, oppure dove c’era e ne esiste un ricordo. Questa è un’altra tappa, forse la più significativa, dopo quelle di Bologna, Torino e Verona. E dopo la trasferta in California a insegnare la Santa agli studenti di Stanford e di Berkeley. 

“Milano è la città che ha più fame di sport in Italia e la Bocconi ci ha offerto questo gioiello, nonostante le restrizioni. Ci saranno Ratko e altri amici, calciatori, ospiti che vogliono vedere la grande pallanuoto”. 

 

Ratko Rudic, l’allenatore cult della Santa, quattro titoli olimpici con tre Nazionali diverse, ct del Grande Slam “allungato” con il Settebello (Olimpiade  ’92, Europeo  ’93, Mondiale ’94, Europeo ’95), da sempre gran divulgatore, è andato in pensione proprio a Recco, il suo percorso interrotto dal maledetto Covid. Il campionato è momentaneamente sospeso e si stanno cercando di recuperare le partite saltate per il virus, il 12 febbraio è prevista la ripresa. La Pro Recco nel 2021 ha ceduto al Brescia il titolo dopo 14 successi consecutivi (33 in totale) e si è “consolata” con la Champions. “Siamo ripartiti dalla delusione e abbiamo ricominciato, in Italia abbiamo un grande avversario, in Europa tanti ma abbiamo voglia di riaffermarci”.

La Pro è un grande club, con una struttura societaria che travalica la pallanuoto, ma la sua forza resta il cuore antico e popolare di Recco, cittadina tenace, rinata dopo essere stata rasa al suolo (per via del viadotto ferroviario) dai bombardamenti alleati del 1943. Da lì, nel 1959, partirono pure in vespa per andare a Trieste alle finali scudetto dove cominciò l’epopea del club con sei ragazzi del borgo e uno di Genova: Merello, Guidotti, Maraschi, Pizzo, Cevasco, Giraldi, Lavoratori. Allenatore Piero Pizzo, fratello di Eraldo. A loro si aggiunsero, più avanti, Ghibellini e Alberani, Guerrini e Lonzi. Allora il campo era il mare, le barche gli spalti e i remi non stavano solo negli scalmi. Poi venne la piscina scoperta di punta Sant'Anna. “E alla nostra piscina, malgrado tutti i problemi, ci bulloniamo. Non ce ne vogliamo andare e torneremo appena la stagione lo permetterà. Ma la Champions è un’occasione, come questo campus incredibile. Una società come la nostra deve andare incontro al grande pubblico; la Champions itinerante va in questa direzione. A Milano, dopo Inter, Milan e Armani, c’è spazio per la Pro Recco. Farla conoscere in questo scenario aumenterà il nostro appeal e quello della pallanuoto. Le dirette di Sky ci hanno portato in una dimensione più vicina altri sport. Anche a livello social siamo un club che sta in una fascia di riconoscibilità sempre già importante”. Ecco, a questo proposito Felugo dà una sferzata a un ambiente spesso autoreferenziale. “Siamo molto bravi a lamentarci, ma abbiamo grandi risorse, atleti fantastici, storie da raccontare, come la nostra, un piccolo paese che sfida le grandi città. È un dovere incontrare il grande pubblico”. 

La Santa Waterpolo a Milano ha un fascino particolare. Qui sono arrivati tre scudetti, due con la Rari Nantes (1920, 1932), e uno con la Canottieri Olona (1947). E Milano ora ha una squadra in Serie A, la Waterpolo Milano Metanopoli nata a San Donato Milanese nel 2009. Nel 2020 sono saliti in Serie A, nel 2021 si sono salvati ai playout. In questa stagione hanno disputato partite all’Aquamore e al centro Saini. Hanno una maglietta che scalda il cuore a noi seguaci della Santa: “Waterpolo Milano”. Cercateli, seguiteli. 

Sulla pallanuoto a Milano mi permetto un ricordo personale, tipo Fiorello che imita Gianni Minà, che è anche un modo per ricordare un amico che se n’è andato troppo presto, Paolo De Crescenzo, allenatore dell’età dell’oro del Posillipo. A Napoli, a fine anni ‘80, dopo una partita alla Scandone, eravamo io, lui e Mino Cacace che alla Santa sta come il suo omonimo Mino Favini, il mago delle giovanili dell’Atalanta, al calcio. Mino era fissato con la pallanuoto a Milano. “Mettiamo su una grande squadra e io la alleno. Mi devi dare una mano”. Sogno di una notte di mezza estate sul Golfo. Per qualche notte, la Pro Recco lo avvererà.

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