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Una Rabona telefonica. L'Ascoli spera nel mobile per tornare in Serie A

Andrea Trapani

Rabona Mobile ha acquisito quote della società marchigiana. E arriveranno anche gli americani della North Sixth Group per completare il quadriumvirato della nuova proprietà

Tra il calcio e la telefonia c’è sempre stato un amore particolare. Al di là delle ultime scelte che hanno portato le reti internet a diventare le vere protagoniste di questa Serie A, il legame tra chi cura gli interessi del calcio e i (ricchi) budget degli operatori è sempre stato forte. Si è monetizzato tutto quel che si poteva: magliette, stadi, sponsorizzazioni vari, perfino i nomi dei campionati: non servono particolari esempi per evidenziare che si parla di un mondo, quello tra pallone e telefoni, praticamente legato a doppio filo.

 

Il gestore dedicato al calcio

Non si era mai visto, fino alle scorse ore, però un operatore telefonico comprare quote di una squadra di calcio. Almeno non in Italia. Il gestore in questione, in realtà, è virtuale ma non significa che non esista. Anzi. Rabona è un operatore di telefonia mobile che eroga servizi con proprie SIM a privati e aziende. Cosa significa? Non ha una rete propria (usa quella di Vodafone), ma ha un nome e un’offerta tariffaria indipendente da quella dell’operatore che la ospita. Soprattutto ha un brand che, nomen omen, è dedicato proprio al calcio. La rabona che dà il nome al gestore virtuale (che poi tecnicamente è un ESP, ndr) è uno dei gesti più belli (e difficili) da realizzare per chi gioca a pallone visto che consiste nello spostamento di una gamba dietro l’altra, colpendo il pallone – dopo un movimento incrociato – col piede arretrato. Difficile da scriversi, ancora di più da farsi.

Dietro questo nome, insomma, abbiamo un operatore che ha una tale passione per il mondo del pallone che ha deciso di acquisire quote dell'Ascoli Calcio 1898 Spa per entrare nella compagine sociale. Il closing per il passaggio delle quote azionarie del club bianconero da parte di Rabona Mobile si è svolto – dopo gli annunci delle scorse settimane – martedì 19 ottobre a Roma con Maurizio e Stefano D’Alessandro che si sono ovviamente subito dichiarati soddisfatti ed entusiasti per la nuova avventura in terra marchigiana.

Un club prestigioso, i successi con Costantino Rozzi

Un club di prestigio. L’Ascoli, infatti, è uno dei club più antichi d’Italia, essendo nato nel lontano 1898, con un palmares da prima della regione registrando la partecipazione a 16 stagioni in Serie A e 25 in Serie B. Non è tutto. Nel corso della sua storia, l’Ascoli è riuscito a ottenere un quarto posto in Serie A nel 1979-80 e a vincere una Mitropa Cup e una Supercoppa di Lega di Serie C1. Il periodo d’oro è stato con la presidenza di Costantino Rozzi, un uomo passionale che portò la squadra dalla Serie C per farla diventare una delle più piacevoli presenze del massimo campionato: negli anni Settanta e Ottanta era diventato il simbolo del calcio di provincia, quello che oggi è lontano anni luce dai miliardi dei superclub. Insomma, una delle storie che più viene ricordate dai nostalgici della Serie A che fu. Come ogni bella storia, ha avuto la sua tragica fine. Sportivamente, s’intende. Dopo la morte del “Presidentissimo” per l'Ascoli si susseguirono diversi presidenti (tra cui il fratello di Costantino, Elio), in un periodo di permanenza in Serie C1 e Serie B, riuscendo solo dopo 13 anni, per ripescaggio nella stagione 2005-2006, ad avere nuovamente un posto in Serie A. Due stagioni e poi il ritorno in B prima del doloroso fallimento del 2014. Riconquistata la seconda serie, i fasti di un tempo non sono tornati. Fino alle ultime ore.

 

La grande occasione americana

Per Massimo Pulcinelli, patron bianconero dal 2018, l’ingresso dei nuovi soci, con cui condividere il percorso di crescita della società, è una grande occasione. Se, a quanto pare, i fratelli D'Alessandro di Rabona Mobile seguiranno direttamente il settore giovanile, gli altri soci sono pronti per dare anche all’Ascoli una dimensione internazionale. Anzi, statunitense. Insomma, dopo le prime esperienze di Roma, Firenze e Parma continuano a crescere le società in cui si parlerà inglese. Quando anche il gruppo americano della North Sixth Group avrà perfezionato il passaggio, infatti, le quote dei bianconeri vedranno un “quadrumvirato” con Massimo Pulcinelli al 39 per cento, il presidente della holding USA Matt Rizzetta al 31, Rabona Mobile al 10 e Distretti Ecologici al 20. Ad Ascoli si può tornare a sognare, proprio Matt Rizzetta lo ha già detto lo scorso mese alla stampa: “Sicuramente investiremo nel calciomercato a gennaio. Abbiamo una squadra molto competitiva, il nostro obiettivo è raggiungere un posto nei playoff per la Serie A, vogliamo arrivare tra le prime otto. Vedremo dove saremo a dicembre. Se serviranno rinforzi per fare un salto in classifica, ovviamente investiremo le risorse necessarie nel mercato.” L’Ascoli è pronto, non solo al telefono.

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