PUBBLICITÁ

Come spegnere la scienza, Frattini e il "caso LightUp"

Luciano Capone

I pregiudizi animalisti sugli scienziati “torturatori” su una sperimentazione d'eccellenza finanziata dall'Erc e sospesa dal Consiglio di Stato. Un esempio da manuale degli ostacoli giudiziari alla ricerca scientifica in Italia

PUBBLICITÁ

“Una verifica? Ma questo ministro della Salute ha idea di quali sofferenze sono imposte a questi poveri animali per sperimentazioni? Nulla giustifica queste torture, altro che ‘ricercatori’, evito ogni definizione”. Poi scopriremo l’autore di questo commento che accusa dei ricercatori di tortura. Mai come durante il Covid abbiamo imparato a riconoscere l’importanza della sperimentazione animale, fondamentale per lo sviluppo dei vaccini contro il coronavirus. Eppure in questo stesso anno, mentre si chiedeva agli scienziati di trovare presto una cura, in Italia si è svolta una feroce battaglia giudiziaria animalista per bloccare la ricerca scientifica. I neuroscienziati Marco Tamietto dell’Università di Torino e Luca Bonini dell’Università di Parma fuori dalle aule giudiziarie hanno vissuto l’angoscia per le minacce di morte ricevute (tanto da richiedere misure di tutela), dentro la sensazione di essere stati trattati sulla base di pregiudizi ideologici. Parliamo di “LightUp”, un progetto di ricerca approvato e finanziato dall’European Research Council (Erc) per studiare il recupero della vista in pazienti che hanno subìto danni cerebrali.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


“Una verifica? Ma questo ministro della Salute ha idea di quali sofferenze sono imposte a questi poveri animali per sperimentazioni? Nulla giustifica queste torture, altro che ‘ricercatori’, evito ogni definizione”. Poi scopriremo l’autore di questo commento che accusa dei ricercatori di tortura. Mai come durante il Covid abbiamo imparato a riconoscere l’importanza della sperimentazione animale, fondamentale per lo sviluppo dei vaccini contro il coronavirus. Eppure in questo stesso anno, mentre si chiedeva agli scienziati di trovare presto una cura, in Italia si è svolta una feroce battaglia giudiziaria animalista per bloccare la ricerca scientifica. I neuroscienziati Marco Tamietto dell’Università di Torino e Luca Bonini dell’Università di Parma fuori dalle aule giudiziarie hanno vissuto l’angoscia per le minacce di morte ricevute (tanto da richiedere misure di tutela), dentro la sensazione di essere stati trattati sulla base di pregiudizi ideologici. Parliamo di “LightUp”, un progetto di ricerca approvato e finanziato dall’European Research Council (Erc) per studiare il recupero della vista in pazienti che hanno subìto danni cerebrali.

PUBBLICITÁ

 

Contro questo progetto, che prevede la sperimentazione su alcuni macachi nel rispetto delle normative sul benessere animale, si è scagliata l’associazione animalista Lav che ha lanciato una campagna mediatica piena di riferimenti ingiuriosi e presentato ricorsi al Tar per far annullare lo studio. “Comincia così quella che è una tipica storia italiana”, scriveva sul Foglio il filosofo della scienza Corrado Sinigaglia. Nel 2020 per due volte il Tar rigetta il ricorso della Lav e per due volte il Consiglio di stato sospende la sperimentazione richiedendo supplementi di indagine. Il Tar dice che alla base del ricorso della Lav non c’è alcuna “prova”, mentre il Consiglio di stato blocca la sperimentazione chiedendo al ministero della Salute di fornire “prova sull’impossibilità di trovare un’alternativa”, ovvero un’ulteriore valutazione etico-scientifica dopo quelle positive degli organismi preposti per legge: Erc, Opba, Consiglio superiore di sanità (Css), ministero della Salute. Dopo l’ulteriore parere del Css (che conferma quello precedente), il Tar rigetta le accuse perché “generiche e prive di fondamento”. Nuovo ricorso della Lav e nuova sospensione della sperimentazione da parte del Consiglio di stato che chiede un’altra “verifica” alla Fondazione Bietti in vista della decisione definitiva. La verifica è stata depositata a dicembre e anche i consulenti della fondazione che si occupa di ricerca in oftalmologia dicono che: il progetto LightUp “rispetta il principio di sostituzione” e quello “di riduzione” (l’esperimento si può fare solo con i macachi e vengono impiegati nel numero minimo possibile); c’è “originalità scientifica” e tutto avviene nel rispetto della normativa sul benessere animale.

 

PUBBLICITÁ

La comunità scientifica dovrebbe quindi essere più che tranquilla in vista del giudizio del 28 gennaio, ma non lo è. Come mai? Perché l’autore del tweet che accusa questi ricercatori di essere torturatori e che, in un altro tweet di risposta proprio alla Lav, chiede al ministro della Salute di “far cessare le torture sui macachi” del progetto LightUp, è il presidente della sezione del Consiglio di stato che per due volte ha bloccato LightUp: Franco Frattini.

Per giunta, oltre ad aver manifestato l’ostilità nei confronti degli scienziati, data la sua “vocazione animalista” Frattini ha da anni un rapporto consolidato con la loro controparte: la Lav. Per questo motivo, nonostante la sperimentazione LightUp sia la più scrutinata del mondo e abbia avuto più pareri etico-scientifici favorevoli nella storia, i ricercatori e le università coinvolte hanno chiesto all’Avvocatura dello stato che li difende di adoperarsi in ogni modo per avere un altro giudice al posto di Frattini. Nelle sperimentazioni va garantito il rispetto del benessere degli animali, nei processi il diritto degli uomini a un giudizio equo e imparziale.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ