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L'intervista

“Renzi e Calenda? Sono imprevedibili, noi aspettiamo”. Parla Della Vedova

Gianluca De Rosa

In vista delle europee 2024 +Europa attende di capire se i leader di Azione e Iv faranno davvero la pace. Ma restano dubbi: "Noi non crediamo si possano disarticolare i due poli, bisogna essere un pezzo dell'alternativa alla destra. E sui diritti serve maggiore chiarezza"

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“Hanno fatto pace nell’interesse dei figli”. Benedetto Della Vedova, ex segretario di +Europa, oggi deputato del partito, commenta con una battuta la tregua sancita due giorni fa tra Iv e Azione. “D’altronde da quando si sono messi insieme tutti si aspettavano la cosa più scontata: Calenda e Renzi litigano. E ovviamente hanno litigato, pure in modo piuttosto plateale. L’idea di fare un partito insieme – dice – è stata un errore, perdevano quel grado di libertà che consentiva loro di dire ‘vabbè ma quello è Renzi’, ‘attenzione, quello è Calenda’”.


Anche +Europa questa sera sarà al teatro Eliseo per un evento di Renew Europe al quale parteciperanno anche i due litiganti. Ospite d’onore: Stéphane Séjourné, capogruppo macroniano di Renwe Europe a Bruxelles. Tramontata l’idea del partito unico, si punta a una lista unitaria per le europee del 2024. In quel contenitore dovrebbe finire anche +Europa. Con questi alleati, non sarà un percorso banale. “E infatti aspettiamo e ci rafforziamo”, dice il deputato di +Europa. “Oggi significherebbe  finire in mezzo alle polemiche continue tra Iv e Azione, non so se la partita tra i due sia chiusa, anche per ragioni personali e psicologiche”. Della Vedova è abituato ai colpi di testa, in particolare a quelli di Calenda. “Quello che è accaduto alle politiche resta per me ancora un mistero”. Roba da psicanalisi. “Sono leadership fortissime e imprevedibili”, dice. Ed è proprio l’imprevedibilità a suggerire prudenza. “Non è una caratteristica eccezionale, perché un certo grado di prevedibilità serve agli elettori per capire dove sei e dove vai, Pannella diceva ‘la durata è la forma delle cose’, noi abbiamo cercato di mantenere una certa coerenza: nel 2019 siamo andati con l’Alde, ‘Siamo europei’ di Calenda doveva esserci, ma poi ha deciso di confluire nelle liste del Pd”. E se non si mettono d’accordo, +Europa con chi va? “Con Renzi ci sono magari più differenze politiche, ma con Calenda c’è un rapporto davvero deteriorato, sarebbe  una scelta davvero complicata, ma saremo pronti come sempre anche ad andare da soli”. 

Della Vedova sottolinea anche una questione più squisitamente politica. “Il cosidetto Terzo polo – argomenta –,  non ha una dimensione politica così chiara, sui diritti, come sulle alleanze. Noi pensiamo sia necessario creare una forza liberale, europeista e riformista in grado di contribuire a costruire un’alternativa a Meloni e Salvini che si sono rivelati dei reazionari confusionari. Nel Terzo polo c’è invece chi continua a ragionare sulla disarticolazione dei due poli, non mi sembra un disegno politico praticabile e ha come unico effetto quello di fare un favore elettorale alla destra”.

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