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Biden scombina i piani della capatreno Meloni: il tour in Ucraina parte da Bucha e Irpin

Simone Canettieri

Il blitz del presidente americano complica un po’ i piani della premier. A tarda notte è salita sul treno che la porterà oggi da Zelensky prima di un paio di tappe simboliche

Rzesow, dal nostro inviato. La variabile “Joe” scombina i piani dell’Italia: il blitz di Biden cambia un po’ i programmi di Giorgia Meloni. Ora che c’è lei i treni (per Kyiv) non partono e non arrivano puntuali. Ma la colpa è dell’America. E si sta qui in attesa di coincidenze. Piccole conseguenze di una giornata particolare, a tratti storica. La premier arriva a Varsavia nel primo pomeriggio. E passerà in Polonia più tempo del previsto. L’Airbus che la porta qui, a settecento chilometri da Zelensky, non si vede prima delle 21. La locomotiva speciale partirà solo a mezzanotte. Allo scalo militare di Rzesow per tutta la sera c’è solo l’Air force one di Biden: aspetta che il presidente Usa scenda dal treno partito dall’Ucraina. E’ la staffetta atlantica.

  

I due, salvo miracoli spaziotemporali, non si incroceranno. La visita del presidente Usa diventa notizia globale e un po’ oscura il viaggio della premier italiana, in una dinamica sanremese Fedez-Ferragni. Anche se questa mattina Meloni si sveglierà nella capitale ucraina soddisfatta: ha rispettato la promessa dell’anniversario dell’invasione. 

  

E’ la “capatreno”, come non direbbe lei, della locomotiva italiana pronta a fornire caccia militari, conferenze per la ricostruzione e aiuti al paese aggredito. Nonostante Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, i frenatori. I dolori intercostali che la spingono a evitare il più possibile le domande.

 

Il programma di oggi è denso. Si inizia con un tour fra i massacri di Putin 

Prima di incontrare Zelensky a Palazzo Mariinskij, Meloni e la delegazione italiana toccheranno di prima mattina due simboli della resistenza ucraina a venti chilometri di Kyiv. E cioè Irpin, la cittadina dell’esodo e del ponte bombardato, e poi Bucha, il teatro dei massacri dei civili. I motivi per i quali l’Ucraina ha deciso di andare avanti e  di non trattare con la Russia.

  

L’agenda prevede anche un momento di raccoglimento nella chiesa di Sant’Andrea, in memoria delle fosse comuni. Ma sarà tutta una corsa. 

  

La premier vedrà il leader della resistenza, già incrociato dieci giorni fa a Bruxelles durante il Consiglio europeo per una manciata di minuti, nel primo pomeriggio. Se i tempi lo consentiranno ci potrebbe essere anche un pranzo di lavoro. Di sicuro sono previste dichiarazioni. E chissà forse ci sarà spazio per qualche domanda, al contrario di quanto accaduto a Varsavia il giorno prima. Ma sarà tutta un corsa contro il tempo. La premier sta qua nonostante la timidezza dei leader di Lega e Forza Italia per ribadire il sostegno incondizionato all’Ucraina. Incontrerà Zelensky dopo il discorso di Putin, pronunciato in mattinata alla Duma, e sarà lei miss Europa e miss Nato, in questo caso. La risposta forte della Ue nel giorno in cui il presidente russo insisterà sulla bontà della “missione speciale”. Se l’orologio non sarà maligno Meloni dovrebbe trovare il tempo anche per vedere, dopo il presidente ucraino, il primo ministro Denys Shmyhal. Prima di spostarsi da Varsavia verso Rzesow, la premier ha visto il premier polacco Mateusz Morawiecki, compagno di partito nei Conservatori europei, poi il presidente Andrzej Duda. Tra un colpo di tosse e l’altra Meloni ha ribadito questo insolito e forte asse Italia-Polonia. A tarda notte è salita sul convoglio per Kyiv. Questa mattina aprirà gli occhi in Ucraina. Missione compiuta, per la “capatreno”.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.