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editoriali

L’opportunismo cinico di Conte che dà la colpa a Zelensky e non a Putin

Redazione

Cedere ai ricatti e alle minacce nell’illusione che questo sia sufficiente ad ammansire l’aggressore è lo stesso errore che fu commesso con il trattato di Monaco con Hitler. Tutto questo nella speranza di raccattare qualche voto in più? Un disonore

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Giuseppe Conte commenta l’annuncio di escalation militare di Vladimir Putin, che non esclude neppure l’uso di ordigni nucleari, accusando il presidente ucraino che, secondo lui, “sta accettando la logica di una escalation militare”. L’inversione delle responsabilità è talmente evidente da non richiedere ulteriori commenti. Si tratta però di un passo particolarmente rilevante nel catastrofico percorso, avviato con la polemica contro “il riarmo”, del Movimento cinque stelle che si avvicina sempre più a una sponda filorussa. Ormai Conte, addossando paradossalmente a Volodymyr Zelensky la responsabilità dell’accresciuta aggressività russa, chiede all’Ucraina di arrendersi all’invasione e di rinunciare alla sovranità nazionale, insomma di rientrare senza condizioni e senza discussioni nell’orbita di influenza di Mosca. Probabilmente si comporta in questo modo nella speranza di acquisire il consenso elettorale di chi è spaventato dalle prospettive di aggravamento della spirale bellica, ma questo è del tutto inaccettabile.

 

Cedere ai ricatti e alle minacce nell’illusione che questo sia sufficiente ad ammansire l’aggressore è lo stesso errore che fu commesso con il trattato di Monaco con Hitler. Winston Churchill allora disse che si era scelto il disonore per evitare la guerra, con la conseguenza di avere comunque la guerra dopo essersi disonorati. La logica della pacificazione a ogni costo è questa, allora ne fu vittima la Cecoslovacchia, ora, secondo Conte, dovrebbe essere l’Ucraina. Tutto questo nella speranza di raccattare qualche voto in più? Alla pace o almeno a una tregua si può arrivare solo se all’Ucraina sarà assicurato tutto il sostegno possibile: questo lo sanno tutti, forse persino il capo dei Cinque stelle Conte. Non è l’ansia comprensibile di avvicinare la pace a spingerlo a queste dichiarazioni deliranti, è solo la volontà di lucrare qualche consenso contro l’allineamento alla Nato di cui accusa il Pd e Fratelli d’Italia. Difficile dire se prevalga la meschinità o l’irresponsabilità.

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