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politiche 2022 - la guida al voto

Elezioni 2022, tutti i candidati collegio per collegio

Alberto Chiumento

L'attuale legge elettorale prevede un sistema misto e produce quattro diverse cartine dell'Italia elettorale: eccole

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Uninominale: basta un voto in più per vincere

Le due mappe seguenti mostrano i candidati delle quattro principali formazioni politiche (la coalizione di centrosinistra, quella di centrodestra, il Terzo polo – formato da Azione e Italia Viva - e il Movimento 5 stelle) nei singoli collegi uninominali, dove la persona che prende più voti nel rispettivo collegio entra in Parlamento. È sufficiente posizionare il mouse (o appoggiare il dito, se da mobile) per vedere comparire un pannello con i rispettivi candidati. La prima si riferisce al Senato, la seconda alla Camera: il numero di collegi è differente perchè il totale dei seggi per ciascuna Camera del parlamento è diverso.

  

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Plurinominale: tutto in proporzione

In questo caso, i collegi assegnano i seggi in proporzione al risultato elettorale. Per vedere il numero dei seggi disponibili per singolo collegio è sufficiente posizionare il mouse (o appoggiare il dito, se da mobile): si va da un massimo di otto seggi in un collegio della Lombardia a un minimo di uno in Molise. Anche qui la prima mappa si riferisce al Senato, la seconda alla Camera. Da segnalare che al plurinominale Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige non eleggono senatori, e che la Valle d'Aosta non elegge neanche i deputati.

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Il 25 settembre le elezioni politiche determineranno la formazione del Parlamento della nuova legislatura. Ma come vengono trasformati i voti dei singoli elettori in rappresentanza parlamentare? Tutto dipende dalla legge elettorale che, dividendo il territorio nazionale in collegi, trasforma i voti nei territori in posti in Parlamento. Quella attuale è detta Rosatellum, per via del nome del deputato Ettore Rosato che contribuì a scriverla, ed è stata già usata nelle elezioni politiche del 2018.

 

Il Rosatellum prevede che, per ciascuna delle due Camere, i parlamentari vengano scelti in due modi differenti. Circa un terzo di loro è individuato con il metodo uninominale (anche detto maggioritario) secondo cui il candidato che prende più voti in un collegio si aggiudica il corrispettivo seggio in Parlamento. Ogni collegio vinto dà diritto a un singolo seggio. Questa modalità sarà applicata a 147 collegi alla Camera e 74 al Senato. I circa due terzi restanti, ovvero 245 collegi alla Camera e 122 al Senato, verranno assegnati con il metodo plurinonimale (anche detto proporzionale) per cui i seggi, che possono variare da uno a otto in base alla popolazione residente nell'area del collegio, saranno distribuiti tra le liste dei partiti proporzionalmente ai voti ottenuti. Le circoscrizioni estere assegnano otto collegi alla Camera e quattro al Senato.

 

Il taglio del numero dei parlamentari, sceso a 200 senatori e 400 deputati dopo il referendum del settembre 2020, non ha comportato una modifica della legge elettorale, ma ha costretto a una revisione della composizione dei collegi. Inoltre, la riduzione dell'età minima per votare al Senato, passata da 25 a 18 anni lo scorso ottobre, permetterà di partecipare alle elezioni a circa 3,8 milioni di giovani in più.

 

 

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