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Ora il M5S veste terrone e candida Pino Aprile

Gabriele De Campis

È in corso la trattativa per inserire nelle liste l’autore del best-seller amato dai neo borbonici “Terroni” con il suo movimento “24 agosto - Equità territoriale”

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Da populisti e neo borbonici? Il Movimento 5 Stelle - in attesa di normare nel dettaglio le procedure di selezioni  dei   candidati  -   si pone il tema di non correre   in solitudine alle politiche e guarda per possibili sinergie ai meridionalisti più spinti e intransigenti, al mondo sudista che contesta anche il processo unitario, spesso con sfumature revisioniste rispetto alla vulgata risorgimentale. E’ di queste ore la notizia della trattativa in corso da parte dei vertici pentastellati con lo scrittore Pino Aprile, autore del saggio cult “Terroni”, e il suo movimento “24 agosto-Equità territoriale”. Di cosa si tratta? Di un  sodalizio meridionalista che ha questa missione nello statuto: “Veniamo da un secolo e mezzo di riduzione a colonia con la forza delle armi (ma così nacquero anche tanti altri Stati nazionali) e​
riconosciamo “dei nostri” quanti non riescono a sopportare che un proprio simile sia considerato “meno”, per sottrargli diritti, rispetto, futuro”.

 
Dopo aver sbancato nelle politiche del 2018 a Sud, ora Conte cerca di sedurre anche i mondi del civismo filoborbonico o fortemente schierati per una differente coesione territoriale. Lo stesso Pino Aprile spiega lo stato dell’arte: “Discutiamo con il M5S per una piattaforma meridionalista, con una forza politica che nel Mezzogiorno ha trovato i consensi per affermarsi con un primato nazionale”. Senza chance di conquistare collegi uninominali, i grillini cercano dunque nuove  stradw aprendosi al dialogo con le liste localiste: da movimento di cittadini anticasta i pentastellati finiranno pure a magnificare l’epopea terrona, la resistenza di Gaeta e di Civitella del Tronto e a custodire la memoria di re Franceschiello?

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