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“Conte come Berlinguer”: nel M5S siamo ormai ai peana

Gabriele De Campis

La senatrice pugliese Patty L’Abbate, già ideologa ecologista del “cacca-bus”, elogia il leader grillino per frenare l’emorragia di eletti verso la cosa centrista di Luigi Di Maio. E poi spara a zero contro Chigi: “Con Conte continua la battaglia al governo Draghi, per difendere le fasce più deboli, le imprese e l'ambiente”

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Giuseppe Conte è un leader che reincarna Enrico Berlinguer. Comunica al popolo, ascolta i territori, progetta il futuro del nostro Paese”: nel M5S siamo ormai ai peana al fine di frenare la slavina di eletti verso “Insieme per il futuro”, la cosa centrista di Luigi Di Maio. Il paragone tra il presidente dei grillini (rimasti) e il segretario del Pci è firmato in una corposa nota dalla professoressa Patty L’Abbate, senatrice grillina pugliese, che ha avuto il battesimo politico - senza troppo successo - nella lista IoSud della destrorsa Adriana Poli Bortone, per le comunali di Castellana grotte. Poi si è innamorata della “Decrescita felice”, in seguito di Luigi Di Maio, salvo adesso distinguersi come pasdaran della leadership dell’avvocato di Volturara Appula. La L’Abbate è la parlamentare celebre per la proposta del “bio-bus”, fondato sull’alimentazione del pullman con carburante escrementizio (ne ha scritto in passato il Foglio).

     

L’invettiva della L’Abbate è decisa, declinata nella ripetizione sincopata del sostantivo “presidente”: “La scelta di restare nel Movimento 5 Stelle e sostenere il presidente Giuseppe Conte è nei fatti e nella coerenza politica”. Poi le scappa una frecciata verso Palazzo Chigi: "Con il nostro presidente Conte stiamo continuando la dura battaglia al governo Draghi, per difendere le fasce più deboli, le imprese e il nostro ambiente, una battaglia che ci contraddistingue da sempre. Il governo Draghi deve ascoltarci, altrimenti non manterremo la fiducia. La priorità, senza esitazione, è legata al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, alla transizione ecologica che vede azioni come il Superbonus, le comunità energetiche, l’economia circolare. E proprio sul Superbonus il Governo Draghi rischia di frammentarsi con il Movimento 5 Stelle”. Un crescendo antigovernativo: “Non possiamo assecondare le esigenze del governo senza una progettualità ed una visione di governo, saremo leali e fedeli nella continuità, solo se saranno tutelati gli interessi dei cittadini. Noi siamo il cambiamento, per questo siamo sempre sotto attacco. Come nel caso dell’assurda volontà del governo di non prorogare le misure previste dal Superbonus al 110%”.

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“Il Superbonus - conclude la L’Abbate, dimenticandosi che era una sostenitrice delle teorie decrescitiste del francese Serge Latouche - è una misura in grado di far crescere il Prodotto Interno Lordo, aumentando il potere d’acquisto delle famiglie e delle imprese non può essere fermato. La priorità, dunque non è tanto sulla proroga, ma riuscire ad assicurare un meccanismo che allarghi le maglie per la cessione dei crediti di imposta, un serio ampliamento che permetta alle imprese ed ai cittadini di crescere”. E tra un Berlinguer, una crescita e una decrescita, si sfarina sempre di più l’onda meridionale dei cinquestelle.

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