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Crisi ucraina, Draghi: "Decisione Putin inaccettabile. Prepariamo sanzioni"

Redazione

Tutte le reazioni italiane al riconoscimento russo del Donbass. Di Maio: "Nessun tentennamento da parte dell'Europa". Letta: "Si convochi immediatamente il Parlamento". Conte: "Ue risponda con una sola voce"

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La giornata. Putin ha deciso di riconoscere le autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk e ha inviato truppe di "mantenimento della pace". Nella riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che la Russia per turno presiede, si cerca un'intesa per un nuovo tentativo diplomatico per evitare il conflitto, mentre Stati Uniti e Unione annunciano sanzioni. QUI TROVATE TUTTE LE  ULTIME NOTIZIE COSTANTEMENTE AGGIORNATE


Draghi: "Ferma condanna per la decisione di Putin. Prepariamo sanzioni"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi questa mattina prendendo parte all'insediamento di Franco Frattini come presidente del Consiglio di stato ha commentato le ultime vicende relative alla crisi ucraina. "Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di un'inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell'integrità territoriale dell'Ucraina", ha detto Draghi. "Siamo in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell'Europa. La via del dialogo resta essenziale - ha aggiunto il premier - ma stiamo già definendo nell'ambito dell'Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia". 

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Di Maio: "Italia assolutamente convinta sulle sanzioni. Stretto coordinamento con i nostri partner"

"Nel pomeriggio qui a Parigi, dove sono appena arrivato, si terrà il Consiglio Europeo dei ministri degli Affari Esteri per dare l’ok politico alle sanzioni nei confronti della Russia. Quello che è avvenuto ieri, con il riconoscimento russo delle due repubbliche autoproclamate del Donbass, è inaccettabile e l’Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni. Continueremo a lavorare in stretto coordinamento con i nostri partner europei e con i nostri alleati". Lo recita un messaggio che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha affidato ai suoi profili social. "Quanto accaduto ieri è un gravissimo ostacolo ad una soluzione diplomatica, che continueremo a ricercare attivamente. L'Italia continua a sostenere l'integrità e la piena sovranità dell'Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti". 

Fontana (Lega): "Ok alle sanzioni alla Russia, ma possono diventare un boomerang"

Nei confronti della Russia "le sanzioni sono una via percorribile, occorre però, da parte del nostro governo, molta attenzione affinché queste non diventino un boomerang per la nostra economia, come accaduto in passato, piuttosto che un problema per la Russia". Lo dice al Foglio il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana. Che sembra rivangare la tradizionale cautela del Carroccio nei confronti di Putin: la Lega infatti nel corso degli ultimi anni si è sempre schierata contro le sanzioni che secondo il partito avrebbero lungamente messo in difficoltà le relazioni commerciali Italia-Russia. 

Letta: "Riconoscere il Donbass è inaccettabile. Si convochi il Parlamento"

"La scelta di Putin di riconoscere il Donbass è inaccettabile, Italia e Ue devono condannarla. Si convochi immediatamente il Parlamento, si chieda all'Europa di assumere le decisioni più forti. La legge del più forte non può scrivere i confini tra gli Stati. Non possiamo tollerarlo". Lo ha detto ieri, durante la Direzione nazionale del Pd, il segretario dem Enrico Letta. 

Conte: "Sì alle sanzioni. Ue risponda come una sola voce"

"La decisione della Russia di riconoscere le due repubbliche secessioniste di Donetsk e di Lugansk compromette l’attuazione degli accordi di Minsk e acuisce fortemente la crisi già in atto. Si tratta di un’azione che ostacola profondamente la strada del dialogo tra le parti". Lo dice l'ex premier e capo politico del M5s Giuseppe Conte a proposito della crisi ucraina. "A questa situazione e alle evoluzioni delle prossime ore è doveroso dare una risposta di portata europea. La comunità internazionale deve parlare con una sola voce. Se dovessero prevalere le scorciatoie militari, la violenza sul dialogo, se le sofferenze dovessero iniziare a gravare pesantemente sulle spalle della popolazione civile, ne usciremmo sconfitti tutti quanti. Non ci sarebbero vincitori, ma solo vinti. È un rischio che non possiamo permetterci", prosegue la nota di Conte. Che in giornata ha rilasciato ulteriori dichiarazioni: "Non bisogna mai abbandonare la linea del dialogo. Bisogna scongiurare il rischio di una guerra, inaccettabile dopo due anni di pandemia. Sì alle sanzioni. L'Unione europea risponda con una sola voce". 

Meloni: "Draghi riferisca immediatamente alle Camere"

Sul riconoscimento russo si è espressa anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. "Grande preoccupazione per le notizie che arrivano dall’Ucraina e che coinvolgono la stabilità di tutta l’Europa. Sosteniamo l’appello lanciato dalla comunità internazionale alle parti in causa per un immediato cessate il fuoco e per la riapertura di un tavolo negoziale che porti ad una immediata de-escalation. Rinnoviamo la richiesta al premier Draghi di riferire immediatamente alle Camere sull’evoluzione della crisi e sulla posizione assunta dal governo, nonché di convocare senza indugio gli organismi preposti alla sicurezza nazionale", ha scritto sui social la presidente dei conservatori europei. 

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