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Il caso

Conte va da Draghi a Palazzo Chigi. E attacca Di Maio: "Correnti vietate da statuto M5s"

Simone Canettieri

Alle 11.30 l'incontro. Il capo dei grillini faccia a faccia con il suo successore dopo la battaglia per il Quirinale

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Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per parlare con Mario Draghi. Il presidente del M5s questa mattina va a incontrare il suo successore. Un faccia a faccia che arriva dopo la battaglia dei partiti sul Quirinale. Per l'ex premier è una mossa doppia.

Da una parte è pronto a confermare il sostegno dei grillini all'esecutivo, nonostante le voci su un possibile disimpegno della maggioranza. Dall'altra cercherà di pressare il capo del governo sull'agenda affinché le battaglie del Movimento trovino più spazio. 

 

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Per Conte però c'è anche un fronte interno non da poco. E porta il nome di Luigi Di Maio: il ministro degli Esteri è in rotta di collisione con l'Avvocato del popolo. Il quale però non intende far passare in cavalleria le accuse del titolare della Farnesina. Ecco perché Conte è pronto a rilanciare un momento di chiarimento davanti agli iscritti. 

All'uscita da Palazzo Chigi Conte parlando con i cronisti ha rimarcato a proposito del conflitto con Luigi Di Maio: "Le correnti nel M5s sono vietate dallo statuto".  L'ex premier inoltre assicura che sente "tutti i giorni Beppe Grillo". Un modo per dirsi in sintonia con il Garante, dopo lo scontro furioso di otto mesi fa. Adesso le parti (forse) si sono ribaltate. L'ex premier sembra non perdonare a Di Maio le mosse sul Quirinale e in particolare la gestione della candidatura di Elisabetta Belloni (LEGGI LA RICOSTRUZIONE DEL FOGLIO), saltata per veti trasversali e interni ai partiti.  

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