Quirinale, Salvini: “Draghi è a Chigi e lavora bene a Chigi”

"Non si può andare avanti solo con i no. Sto lavorando per arrivare a un sì", dice il segretario del Carroccio, pronto a fare i suoi nomi per il centrodestra

“Lavoro perché la politica dia una prova di maturità e sono assolutamente fiducioso” dice Matteo Salvini all'uscita di Montecitorio, “ma basta a no preveniti”. Il segretario del Carroccio è pronto a fare i suoi nomi per il centrodestra, e tra questi non ci sarà quello di Mario Draghi, “Draghi è a Chigi e lavora bene a Chigi” afferma. E ribadisce “Io ho un approccio più umile, un po' più dialogante, non si può andare avanti solo con i no. Sto lavorando per arrivare a un sì. Mi auguro che nessuno abbia il pregiudizio in base al quale la cultura liberale e conservatrice moderata non possa neanche fare proposte”.

E infatti, dopo poche ore, terminato l'incontro con gli altri esponenti di centrodestra, ecco che sono pronti i nomi condivisi da proporre alle altre forze politiche.  Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio, sono i nomi decisi nel corso della riunione. A sorpresa non viene fato quello della Casellati. Matteo Salvini dopo vari confronti e trattative li annuncia in un punto stampa insieme a Giorgia Meloni e Antonio Tajani. "Non sono qui a imporre niente a nessuno", ha aggiunto presentando il curriculum dei candidati. "Non presentiamo dirigenti di partito, anche se qualcuno presente a questo tavolo avrebbe tantissimi titoli per essere candidato", ha poi puntalizzato rifiutandosi di rispondere alle domande.

Salvini sta cercando un profilo di centrodestra e ammette di dialogare con tutti pur di raggiungere l'obiettivo. In queste ore attraverso il suo vicesegretario Andrea Crippa sta, infatti, cercando di avvicinare i parlamentari del M5s. E afferma ai microfoni di essere “soddisfatto” per il dialogo che si è istaurato con alcuni leader di partito, aggiungendo: “Spero di chiudere entro questa settimana con soddisfazione di tutti o di tanti per il Quirinale, e poi il governo corre e produce”. Esclude il nome di Casini per la corsa al quirinale e ammette di aver sentito anche il presidente Draghi, perché ovviamente si parla delle elezioni al Colle “però l'emergenza oggi è nelle case, nelle aziende e negli ospedali, nel costo della luce e del gas c'è la crisi tra Ucraina e Russia e mi auguro non ci siano venti di guerra, il presidente della Repubblica sarà fondamentale anche da questo punto di vista”.

 


Articolo aggiornato alle 21,30

 

 

 

 

 

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