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I movimenti per il Colle

Cartabia e Maddalena. C'è chi si oppone alla "scheda bianca"

Valerio Valentini

"Noi calendiani voteremo convintamente per il ministro della Giustizia, fin dal primo turno", dicono Angiola e Costa, a cui si sommeranno i voti di Più Europa. Gli ex grillini di Alternativa punteranno invece sull'ex magistrato già dalla prima chiama. Tutti i grandi partiti, intanto, prendono tempo

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C'è chi si oppone al bianco. All'uscita della buvette di Montecitorio, nel Transatlantico tirato a lucido per il gran ballo quirinalizio, Nunzio Angiola ed Enrico Costa ci tengono a distinguersi. "Noi calendiani voteremo convintamente per Marta Cartabia, fin dal primo turno", dicono i due deputati di Azione. Coi colleghi senatori di Più Europa, costituiscono una pattuglia di cinque grandi elettori. "Per cui, se i voti saranno sei, sarà già un successo", sorridono.

Insieme a loro, si smarcheranno dal bianco anche gli ex grillini di Alternativa. "Noi voteremo Paolo Maddalena", dice il capogruppo Andrea Colletti.  Per il resto, si va verso una lunga cerimonia inconcludente. Perché tutti i grandi partiti sono rassegnati alla necessità di prendere tempo. Deputati e senatori del M5s hanno ricevuto un Sms: "Votate bianca". Stesso ordine diramato da Debora Serracchiani e Simona Malpezzi alle loro truppe dem.

L'ufficialità, dalla Lega, è arrivata invece poco dopo l'ora di pranzo. Matteo Salvini ha riunito a Montecitorio, negli uffici del gruppo della Lega, i capigruppo e i vicesegretari del suo partito. E la comunicazione è stata diramata: scheda bianca. Che è del resto la stessa indicazione che nel frattempo arriva dalle parti di Forza Italia, con Antonio Tajani che ai parlamentari azzurri spiega le ragioni dell'attendismo: "Non ci sono condizioni al momento per proporre alcun nome".

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