PUBBLICITÁ

Il personaggio

Conte, il bandolero stanco del M5s. Lo strano tour dell'ex premier tra gaffe e stress

E' stato eletto presidente dei grillini, il 6 agosto ma fatica a carburare. Così l'ex premier prova a reinvertarsi

Simone Canettieri

Il nuovo capo del Movimento fatica a indossare i panni del leader: "E' una faticaccia, non so quanto reggo". Intanto il partito in Parlamento è in subbuglio

PUBBLICITÁ

C’è del situazionismo in questo tour elettorale di Giuseppe Conte, in versione capo del M5s. Nota metodologica: innanzitutto è il primo giro lontano dal triangolo romano che frequentava, impeccabile e quasi etereo, fino a pochi mesi fa. Ovvero: Palazzo Chigi – via di Fontanella Borghese (casa della compagna Olivia) – Hotel Plaza (sempre della compagna Olivia). Ci sono dunque delle perle che vanno messe in fila. Appunti sparsi, abbastanza gustosi. La sensazione è che Conte non controlli bene la macchina del Movimento. Non ancora. E’ quasi sempre solo. Ha pochissimo staff intorno, e si vede. Rocco Casalino è costretto a seguirlo a distanza: formalmente lavora per i gruppi parlamentari del M5s. L’agenda degli appuntamenti elettorali sarebbe nelle mani del caposcorta dell’ex premier. Poi c’è la linea politica. Conte gira l’Italia per le amministrative e dice sempre due cose.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


C’è del situazionismo in questo tour elettorale di Giuseppe Conte, in versione capo del M5s. Nota metodologica: innanzitutto è il primo giro lontano dal triangolo romano che frequentava, impeccabile e quasi etereo, fino a pochi mesi fa. Ovvero: Palazzo Chigi – via di Fontanella Borghese (casa della compagna Olivia) – Hotel Plaza (sempre della compagna Olivia). Ci sono dunque delle perle che vanno messe in fila. Appunti sparsi, abbastanza gustosi. La sensazione è che Conte non controlli bene la macchina del Movimento. Non ancora. E’ quasi sempre solo. Ha pochissimo staff intorno, e si vede. Rocco Casalino è costretto a seguirlo a distanza: formalmente lavora per i gruppi parlamentari del M5s. L’agenda degli appuntamenti elettorali sarebbe nelle mani del caposcorta dell’ex premier. Poi c’è la linea politica. Conte gira l’Italia per le amministrative e dice sempre due cose.

PUBBLICITÁ

Se va in un comune dove il M5s si candida da solo assicura che “la tornata elettorale non sarà significativa per il nuovo corso del partito” (tutte le volte che Virginia Raggi legge queste dichiarazioni scuote la testa). Se invece Conte si trova in un posto dove c’è l’alleanza rossogialla, come ieri a Bologna, si gasa. Uno smagato parlamentare grillino: “Lavora per il Pd perché spera di essere il futuro candidato premier della coalizione”. L’uomo delle mediazioni “salvo intese” fatica, suda, sembra arrancare. Non è una cattiveria. E’ lui ad ammetterlo. Ieri comizio a Finale Emilia: “Questo è un impegno stressantissimo, una faticaccia enorme, non credo che la potrò reggere fisicamente a lungo”. Conte è stato eletto presidente del M5s lo scorso 6 agosto.

 
La frase di Conte ha gettato nello sconforto il Movimento. E c’è già chi lo chiama “il nostro bandolero stanco”. Prima di salire sul palco della Festa dell’Unità di Bologna, l’ex premier ha dovuto rettificare se stesso: “Non sono stanco, c’è entusiasmo”. Niente comunque a che vedere rispetto alle gaffe  di Roma (dove ha confuso l’Ama con l’Atac, l’azienda dei rifiuti con quella dei trasporti) e di Milano (dove ha chiamato la candidata sindaco Layla Romano, invece che Layla Pavone: la prima, secondo il Riformista, sarebbe una escort).

Eppure il format studiato da Paola Taverna per queste prime uscite di Conte è molto semplice: va in giro, scatta selfie, si improvvisa pizzaiolo, stringe mani, ascolta, rilancia e poi fa un punto stampa. Ma insomma la gente lo tira di qua e di là e poi gli chiede del governo, di Salvini, di Draghi, delle amministrative, e ancora sudore, spintoni, abbracci a volte molesti, recriminazioni, contestazioni, baci appiccicosi. Che stress. Forse non vede l’ora di ritornare a Roma (sabato e domenica sarà in Piemonte e in Liguria) dove è atteso martedì. La mattina uscirà di nuovo con Raggi, il pomeriggio dovrebbe incontrare il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani (che diceva di aver “convocato” dopo le frasi sul nucleare e sugli ambientalisti radical chic).

PUBBLICITÁ

Il brutto è che a Roma lo attende una situazione esplosiva. Non riesce a cambiare il capogruppo alla Camera Davide Crippa, in molti non versano parte dello stipendio per il nuovo progetto, deve pensare alla riorganizzazione del Movimento e accontentare tutti (ha pensato a una pletora di vicepresidenti). Sapendo poi che c’è sempre uno che sta zitto e lo osserva. E che mette su un sorrisetto mentre cammina tra i marmi della Farnesina: si chiama Luigi Di Maio. Ora come non dare ragione a Conte, il bandolero stanco?

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ