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l'intervista

Gay (Confindustria Piemonte): “Draghi è il vero riferimento delle imprese del nord”

Luca Roberto

Parla il presidente degli industriali piemontesi. "La Lega si oppone al green pass? Ma noi imprenditori siamo a favore del certificato verde. È il momento di far prevalere la responsabilità. Il governo deve durare"

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Il green pass non può in alcun modo essere un tema divisivo, perché la salute è troppo importante. Per questo il supporto al governo deve essere chiaro. Chi aspiri a rappresentare il mondo delle imprese non può lasciare spazio alle ambiguità”. Il presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay di stoppare la ripartenza per le bizze di qualcuno non ha nessuna voglia. E in quest’intervista al Foglio lo dice esplicitamente: “Sbaglia chi pensa che la pandemia sia una questione chiusa. Far progredire la campagna di vaccinazione resta un’assoluta priorità, anzitutto per mettere in sicurezza i più fragili. E il green pass da questo punto di vista per noi imprenditori rappresenta lo strumento più incisivo, per questo lo sosteniamo con convinzione”.

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Il green pass non può in alcun modo essere un tema divisivo, perché la salute è troppo importante. Per questo il supporto al governo deve essere chiaro. Chi aspiri a rappresentare il mondo delle imprese non può lasciare spazio alle ambiguità”. Il presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay di stoppare la ripartenza per le bizze di qualcuno non ha nessuna voglia. E in quest’intervista al Foglio lo dice esplicitamente: “Sbaglia chi pensa che la pandemia sia una questione chiusa. Far progredire la campagna di vaccinazione resta un’assoluta priorità, anzitutto per mettere in sicurezza i più fragili. E il green pass da questo punto di vista per noi imprenditori rappresenta lo strumento più incisivo, per questo lo sosteniamo con convinzione”.

Eppure le cronache di palazzo raccontano delle solite piroette di chi, come la lega, è al governo ma in parte si percepisce anche all’opposizione. Dovrebbero essere più chiari nel sostegno al governo? “Non entro nelle dinamiche politiche interne ai partiti, ma è chiaro che per quel che sta facendo il premier Draghi merita la più completa fiducia. Per le aziende è un punto di riferimento. E poi mi lasci aggiungere un elemento”. Prego, presidente Gay. “Il green pass è costruito appositamente per non alimentare tensioni tra comitati del sì e comitati del no. Sono esistiti troppo spesso su tematiche secondarie, ma chiunque ne faccia una questione di limitazione delle libertà secondo me sbaglia”. Bisogna programmare già da adesso, ragiona colui che rappresenta oltre 5 mila imprese, per instradare la crescita su binari di lungo periodo. “Nel nord-ovest il rimbalzo si vede grazie all’export con i mercati internazionali, che sono ripartiti bene, in linea con la crescita del pil nazionale. C’è un fermento positivo, dovuto al fatto che non è più una ripartenza a macchia di leopardo, ma coinvolge un po’ tutti i settori. Urge una politica industriale che consolidi i pezzi di mercato dell’epoca pre-Covid e guardi ai nostri asset di valore: meccatronica, aerospace, il food, ovviamente l’automotive. Fondamentale sarà anche la manifestazione d’interesse per attrarre in Piemonte Intel”.

Per giocarsi le proprie chance, centrali saranno “non solo il Recovery Plan ma anche i fondi erogati dalla Regione e che guardano al 2027. Su questo stiamo facendo un ottimo lavoro con il governatore Cirio, che ci ha coinvolti da subito”. Avete un punto d’osservazione privilegiato su Torino, una delle aree che in questi anni è stata dipinta come avvolta in una spirale di decadenza. E’ davvero così? “Credo che ci sia stata una narrazione ingenerosa. La città deve sfruttare questo periodo per mettere in mostra le sue grandi qualità come l’industria culturale e i servizi. Non dimenticando che per combattere la disoccupazione giovanile deve continuare a essere, anche in futuro, un grande polo produttivo”. Cosa chiedete voi imprenditori? “Le riforme, senza le quali sprecheremo una grande occasione. L’auspicio è che il governo duri fino a fine legislatura perché non possiamo perdere tempo. La responsabilità della politica è di portarle a compimenti e  tutti, nessuno escluso, si devono muovere in quella direzione”.

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